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Amore vero e amore egoico

Amore vero e amore egoico

A cura di Pasquale Kovacic.

Che cos’è l’Amore?

Tutti conoscono questo termine e tutti credono di sapere cosa si intende quando si parla di Amore.

Ma siamo sicuri di conoscere davvero tutto ciò che riguarda questo sentimento nobile e puro?

L’Amore in generale, può portare a sentirsi felici e pur non essendo qualcosa di acquistabile con il denaro, può finire, procurando infelicità e sofferenze, addirittura durante l’esistere di un rapporto.

Come mai?

Questo è dovuto al fatto, che quel sentimento che proviamo e che crediamo sia Amore vero, in realtà non lo è; si tratta solo di una forma di “innamoramento emozionale”, prettamente mentale e fisico, legato all’avere e non all’essere, quindi, un’auto-illusione, come tutte le volte che si concentrano i veri valori sull’avere.

Dobbiamo quindi sempre saper distinguere, un “innamoramento” da un “Amore vero”, esattamente come distinguiamo l’essere dall’avere; e quindi l’amare dal voler possedere.

L’Amore vero, non è né fisico, né mentale, come quello egoico e possessivo, bensì, assolutamente e totalmente spirituale; ovvero, risiede in una dimensione profonda, a differenza di corpo e mente, che risiedono in una dimensione superficiale.

La dimensione profonda dove risiede il sentimento dell’Amore vero è quella dove risiede anche la nostra vera essenza, il nostro Io, anima o coscienza; è indifferente come possono essere chiamati, la cosa che conta è che in quella dimensione profonda, si conosce sempre la differenza tra bene e male, concetti molto confusi, nelle dimensioni superficiali di corpo di mente.

Quindi, la prima cosa da capire molto bene è che noi non siamo la nostra mente; ne abbiamo una ma non siamo lei.

La mente è uno strumento che fa parte di noi, ma che dobbiamo controllare attraverso la nostra vera essenza, diversamente sarà qualcun altro a controllarla al nostro posto.

E infatti, basta notare come molto spesso facciamo pensieri, che subito dopo non riconosciamo come “nostri”; ma se non sono “nostri”, da dove arrivano?

Evidentemente la nostra mente non è sotto il nostro controllo e quindi ci fa pensare e comportare, non come sarebbe giusto, ma secondo la programmazione che ha ricevuto.

Il fulcro centrale del discorso è che mentre la mente è facilmente plasmabile, come tutto ciò che risiede in una dimensione superficiale, la nostra vera essenza non lo è.

Quindi, per prima cosa, dopo aver capito veramente chi siamo, dobbiamo imparare ad amare noi stessi, prima di chiunque altro, perché non è possibile dare ad altri ciò che non si possiede; non potremo mai amare veramente qualcuno, se prima non amiamo veramente noi stessi.

Attenzione però, non si sta parlando di egoismo; l’Amore e l’egoismo sono agli antipodi, amare noi stessi, non significa essere concentrati esclusivamente su noi stessi, come prevede l’egoismo, me semplicemente volerci bene e volere il nostro bene, senza recare danno a nessuno, per poi poter condividere tutto ciò con qualcun altro.

Quindi, che tipo di Amore potrà essere, quello provato da persone che non amano loro stesse, però pretendono di amare qualcun altro?

Niente di più, che un desiderio materiale distorto, che risiede nella superficialità, esattamente uguale a tutti gli altri, che ha una durata e una scadenza.

Perché infatti, le persone sono convinte che la felicità, sia qualcosa che si vive a “intermittenza”?

La risposta sta nel dove viene ricercata la felicità; se la si ricerca in tutto ciò che risiede in una dimensione superficiale, prima o poi stanca ed è necessario qualcos’altro, magari di più grande o costoso per poter rivivere quello stato d’animo provvisorio.

Oppure, in una persona più bella fisicamente, più carismatica o più ricca.

Se invece la felicità la ricerchiamo dentro noi stessi, nel nostro profondo, nell’Amore vero che siamo in grado di provare e di dimostrare, sarà qualcosa di costante e inattaccabile.

L’Amore vero è il fulcro indiscusso, di tutto ciò che riguarda il benessere interiore, personale e collettivo e deve essere provato, nei confronti del TUTTO, in maniera profonda e incondizionata.

Per poter meglio comprendere questo concetto è necessario analizzare la differenza, tra Amore vero e Amore egoico, ovvero, quello dettato dall’ego; e tutto ciò che arriva dall’ego, non può in nessun modo contenere Amore.

Le mezze mele.

Essere convinti di vivere l’Amore, come esseri a metà, alla ricerca dell’altra metà è il primo grandissimo errore da non compiere.

L’Amore vero, non è la ricerca di una metà mancante, sentendosi appagati, completati e quindi inevitabilmente dipendenti dall’altro, divenendo una mela intera; le mezze mele NON ESISTONO, almeno a livello sentimentale.

Siamo esseri infiniti e potentissimi, resi inerti da concetti distorti, abitudini sbagliate e stili di vita contro Natura; dobbiamo liberarcene definitivamente e ritrovare la nostra vera essenza.

Stiamo bene con noi stessi, solo quando trascorriamo il nostro tempo con l’altro, mentre per essere completi, ovvero, mele intere, dobbiamo essere felici e sereni, soprattutto stando da soli con noi stessi; solo allora, saremo pronti a condividere con altri ciò che siamo.

Dobbiamo fare in modo, che l’Amore per noi stessi, ci renda prima di tutto esseri completi, cercandoci, trovandoci, rispettando noi stessi e la Natura; questo ci farà acquisire un perfetto equilibrio, perché ci sentiremo forti e consapevoli.

Soltanto essere divenuti completi, ci può portare ad amare davvero e potremo invitare chi vogliamo, a condividere il nostro personale percorso di vita; due mele intere che mano nella mano camminano insieme nella stessa strada, fino a quando vorranno o sarà possibile, consapevoli che tutto ha sempre un inizio e una fine.

Le aspettative.

Due individui, sono completi e sono quindi, in grado di amarsi, quando si donano reciprocamente tutto ciò che vogliono e che possono, senza crearsi aspettative e senza quindi dover compiere, l’uno nei confronti dell’altro, atti coercitivi come gelosia, ricatti, manipolazioni psicologiche e violenze fisiche, che non sono cose accostabili a un sentimento di Amore vero.

Ma cosa significa realmente, crearsi delle aspettative, nei confronti di qualcuno?

Significa, volere che faccia quello che noi riteniamo che debba fare, una scelta nostra quindi, e non sua; ovvero, una limitazione della libertà e un impedimento nell’essere sé stesso, che provoca frustrazioni e comportamenti non amorevoli, ma di accontentamento forzato, nei confronti dell’altra persona.

Ma quando noi ci aspettiamo da una persona certe cose?

Quando non la stiamo amando davvero, ma crediamo che sia qualcosa che possediamo e che debba essere solo nostra.

In conseguenza a questo, spesso accade quando ci troviamo davanti alle regole non scritte della società, che, in questo caso, hanno la pretesa di stabilire i comportamenti all’interno di un rapporto sentimentale. 

Quante volte avete pensato: “domani è il suo compleanno, e lei/lui si ASPETTA un regalo da me, quindi DEVO correre a comprarle/gli qualcosa”; oppure: “sono le 21.00, meglio telefonare a quella persona, altrimenti poi mi rompe le scatole”.

Ma quanta autenticità c’è in situazioni come queste? E soprattutto, quanto amore ci può essere?

Quelle regole non scritte, impongono, per esempio, che se si passa da single a fidanzati o se ci si sposa, ci si aspetta determinate cose l’uno dall’altro e quando queste cose non si verificano, si generano malcontenti e sospetti, che provocano discussioni e litigi, quindi conflitti.

Ma a cosa serve avere all’interno della società, delle regole non scritte?

Già servono a poco quelle scritte…

Se pensiamo che alla base di ogni rapporto di coppia, ci deve essere una solidità finanziaria, senza la quale il rapporto stesso, difficilmente può esistere ed evolversi, troviamo una alcune risposte.

La “naturalità” delle situazioni sopra descritte e di tutte le altre simili è che se c’è la volontà di fare qualcosa, che sia un regalo o una telefonata a una persona che si ama, ciò non deve essere dettato da una determinata ricorrenza o da una determinata ora, né tanto meno da una paura di essere rimproverati.

San Valentino non è la festa degli “innamorati”, perché chi si ama davvero, lo fa tutti giorni dell’anno; è solo un a scusa per far girare denaro, che il più delle volte viene speso per cose totalmente inutili; le dimostrazioni d’Amore, sono ben altre!

Crearsi delle aspettative è la maniera più sicura per avere delle delusioni, ed è giusto che sia così, perché nessuno, si comporta come noi vogliamo, a meno che non lo si costringa a farlo e nel rispetto di un sentimento autentico di Amore vero è una pretesa egoistica.

Se lo facciamo, non solo non stiamo amando davvero, ma stiamo agendo a danno nostro e a quello di tutti coloro che coinvolgiamo.

In generale, per stare bene con noi stessi e con gli altri, non dobbiamo MAI crearci aspettative di alcun genere.

Tutto quello che ci capita, deve essere una sorpresa; se una persona ci manda un messaggino di buongiorno, il giorno seguente non dobbiamo aspettarlo di nuovo; se arriverà sarà nuovamente qualcosa di piacevole, se non arriverà va bene lo stesso.

Non dobbiamo abituarci alle cose e alle persone né tanto meno, darle per scontate, perché non solo questo fa sentire non amati, ma fa alzare l’asticella, quindi il volume delle aspettative, provocando delusioni sempre più grandi.

Se si considerano gli avvenimenti come delle sorprese e mai come delle aspettative, si vive più sereni e appagati, perché l’appagamento, arriva da noi stessi e non dagli altri.

Facendo così, ci sentiremo sempre appagati e potremo trascorrere il tempo con la persona amata, sempre piacevolmente e in armonia.

L’Amore egoico.

Quindi, quando pensiamo che l’altro ci deve appagare, soddisfare, completare e rendere felici, non stiamo provando un sentimento genuino di Amore vero, bensì uno di Amore “egoico” e opportunista; Amore, che non solo non è Amore VERO, ma non è per nulla Amore, in quanto Amore ed egoismo sono due concetti, che non possono coesistere all’interno di uno stesso sentimento.

Infatti, l’Amore non ha e non può contenere nessuna forma egoistica, in quanto, non è altro che volere il bene della persona amata, in maniera altruistica, generosa e profonda.

E qui, sfatiamo un altro luogo comune: quello in cui si crede, che “volere bene” e “amare”, siano due cose diverse, o siano fasi diverse di un sentimento in crescita.

Non è affatto così; amare qualcuno, significa volere il suo bene e volere il suo bene, significa amarlo/a.

“Ti voglio bene” e “Ti amo”, non sono altro che semplici “sinonimi”, che intendono la medesima cosa, infatti, sono molteplici le situazioni nelle quali, anche se non stiamo parlando del partner, usiamo il termine “amare”, come per i figli, i genitori, gli animali ecc.

In pratica, la maggior parte delle persone, vive l’Amore egoico credendolo Amore vero; accade infatti, che proiettiamo nell’altro noi stessi, e vi cerchiamo ciò che viviamo come mancanza.

Cerchiamo nell’altro dei tratti caratteriali, che sentiamo mancare in noi, come per esempio: forza, coraggio, determinazione, dolcezza, ma anche stabilità finanziaria e molto altro; cioè la necessità di riempire dei vuoti, dettati da una falsa sensazione di solitudine, che proviamo perché non siamo coscienti, che noi stessi siamo il nostro primo compagno di vita.

In altre parole, ci impossessiamo della libertà dell’altra persona, non amandola per ciò che è ma per ciò che rappresenta per noi, in quella parte che vediamo mancante in noi stessi.

Frasi come: “non posso vivere senza di te”; “sei la mia vita”; “sei tutto per me” e tante altre simili, non sono in realtà rivolte all’altro, ma alla sua parte che crediamo ci completi e quindi, alla fine, sempre a noi stessi, ovvero, al nostro ego.

In effetti, trovare in un altro individuo, ciò che da sempre cerchiamo, genera proprio quel tipo di sensazioni, ma alla fine, se ci pensiamo bene, si tratta solo di tormenti.

Ignari di tutto questo però, ci piace sentirci dire quelle frasi, perché ci fanno sentire importanti e venerati; ma in realtà con quelle frasi, ci si dichiara di usarsi a vicenda, ci si schiavizza reciprocamente e ci si mette un paio di catene ai piedi, perché subentra la “proprietà”, di ciò che pensiamo ci appartenga, ovvero, ciò che l’altro possiede e che vogliamo tutto per noi, per sentirci completi.

Infatti, quando abbiamo paura, che qualcuno ce la possa portare via, subentra la gelosia.

Ma se amo una persona e quindi voglio il suo bene, non metterò mai in atto NIENTE, che le possa portare del male o che la possa ferire, come per esempio la gelosia, il maltrattamento, sia fisico che psicologico, la limitazione della libertà, le pretese economiche e il volerla cambiare. 

Quindi, se pretendiamo di volere essere noi, gli artefici del bene (che tale non è), degli altri, o gli assoluti protagonisti della loro vita, non facciamo altro che procurare sofferenze, delusioni e l’inevitabile fine del rapporto.

Ecco quindi spiegato nuovamente, perché sentirsi delle mezze mele alla ricerca dell’altra metà è deleterio.

La passione.

Tutti crediamo, che amare qualcuno e il sentirsi arsi nelle viscere da quel fuoco che divampa, debbano viaggiare di pari passo.

In realtà, la passione, appartiene all’innamoramento emozionale, non all’Amore vero, ed è si un fuoco che arde, divampa e brucia, ma lo fa uccidendo tutto ciò che incontra, senza lasciare tracce di ciò per cui si era accesa, lasciando alla fine solo cenere.

E’ la pazzia, che ci fa esiliare dentro sentimenti vorticanti e che ci fa diventare ciechi e sordi.

Quando non conosciamo il vero Amore, la passione crea situazioni mentali, in cui cerchiamo di sentirci vivi, all’interno di sensazioni che conducano le nostre emozioni, sia negative, che positive, a dare forti pulsioni di vita, ne sono d’esempio, la sensazione di “farfalle nella pancia” e la sofferenza dovuta alla “mancanza”, che sentiamo quando l’altro non ci è fisicamente vicino.

Ovviamente, la passione, essendo puramente fisica, mentale e non spirituale, prima o poi si spegne, perché la mente e il fisico sono volubili, e presto si “annoiano” cercando nuove sfide, passioni e dunque pulsioni.

E’ anche vero però, che le due cose possono sussistere, ma mentre la passione può avere una scadenza, il sentimento di Amore vero è per sempre.

La fiducia.

“Mi fido di te”; la classica frase, che si dice a qualcuno, per esprimere la sicurezza, che questa sarà leale e non farà niente di male nei nostri confronti.

“Fidati di me”; la classica frase, che si dice a qualcuno, sia quando si è in buona fede, che per poterla ingannare quando non lo si è.

“Non mi fido di nessuno”; la classica frase, che tutti diciamo a un certo punto della nostra vita, dopo una sequenza interminabile, di esperienze negative, dove siamo stati ingannati.

Nell’Amore vero, il concetto di fiducia non esiste o è quantomeno intrinseco, perché se è Amore vero, non c’è minimamente la possibilità di essere ingannati, in nessun modo da nessuno.

Ecco perché esiste il concetto di “fiducia”, perché c’è la necessità, che esista anche quello di “sfiducia”, atto a dividere la gente, ponendo diffidenza su tutte le persone che si incontrano e che possono fare del male.

Qui, non si parla di genetica, di ereditarietà o di indole, ma solo di coscienza, ovvero, di essenza interiore.

Chiediamoci qual è la causa principale, che porta qualcuno a fare del male e quindi a non meritarsi la fiducia di nessuno: c’è qualcuno, che non crede che possa esistere alcun tipo di Amore e che la vita sia solo coltivare i propri interessi e contare i propri soldi.

Infatti, tante volte, nel rapporto di coppia, basta fare un regalo costoso per farsi perdonare di qualche malefatta e tutto si aggiusta.

Eh, c’è poco da fidarsi di gente così! Sia vedendo la situazione da una delle parti, che dall’altra.

L’Amore vero.

L’Amore vero è la grande energia di vita, siamo tutti noi esseri viventi e il TUTTO, perché tutto è collegato.

Quando questa energia, incontra l’armonia con un’altra, la relazione tra queste energie, diventa vera, sincera, pura e sconfinata.

Questo, può verificarsi tra qualsiasi essere vivente e non necessariamente solo tra umani.

Si può parlare di amicizia, che è anch’essa una forma di Amore, stima o anche semplicemente di Amore verso gli animali o verso l’Arte.

E’ quindi Amore vero, quando stiamo bene con l’altro, ma stiamo bene anche senza, perché siamo completi, quando in quegli istanti, sentiamo di dare e ricevere, quel qualcosa che abbiamo già e condividendolo, lo amplifichiamo, portandoci a vivere ancora più pace ed estasi; la nostra però, non quella presa in prestito dall’altro.

Ovviamente, il desiderio per l’altro c’è, ma questo, non dà origine a malessere, mancanza o tormenti, bensì crea semplicemente, voglia di complicità e di creare insieme un’incredibile magia.

Inoltre, se è Amore vero, possiamo accettare che quella persona, abbia tutto il bene anche senza di noi, accontentarci di avere contribuito allo stesso, anche solo per poco e anche solo in un determinato momento della sua vita, senza volerne essere a tutti i costi i protagonisti eterni.

Nel 90% della nostra vita, non abbiamo mai amato veramente, perché se prima non impariamo ad amare noi stessi “in” e “per” tutto ciò che siamo, sapendo ciò che ci manca e dandocelo da soli, avremo sempre la necessità di cercarlo negli altri e non saremo mai capaci di farlo. 

L’Amore vero è pace, serenità, estasi di anime che si amano, nel rispetto di ciò che sono, condividendo ciò che vogliono e che possono, senza aspettative, imposizioni o gelosie e in perfetta armonia con la Natura.

Amarsi quindi, significa essere completi e darsi, con sorriso e benessere, tutto ciò che si vuole e che ci si può dare, senza misurare e confrontare ciò che si è dato, con ciò che si è ricevuto, perché se è Amore vero, il valore è sempre, comunque e a prescindere lo stesso.

In altre parole, se non sapremo amare, vivremo la nostra vita, credendo di inseguire l’Amore, senza sapere che invece, stiamo solo rincorrendo la parte di noi che ci manca e che non troveremo mai, al di fuori di noi stessi.

Se invece, impariamo ad amare veramente, scopriremo di essere in grado, di trovare la felicità, prima di tutto dentro noi stessi e di essere capaci di condividerla con altri in maniera armonica, ovvero con Amore.

Amare, non è “darsi TUTTO dal profondo”, bensì “darsi il MEGLIO dal profondo”, ciò che è il mio “peggio”, lo tengo per me sino a quando non è risolto; e questo, vale anche per atteggiamenti e comportamenti scorretti e fastidiosi, che vengono classificati, come “tratti caratteriali”, falsamente riconosciuti come impossibili da cambiare, al fine di giustificarne l’esistenza e la persistenza.

E’ un circolo vizioso che prevede che se una persona è convinta di dover “dare per amore” anche il suo peggio, in tutte le sue forme, non sarà mai in grado di risolvere i suoi problemi e quindi di amare per primo sé stesso e quindi di poter amare veramente qualcuno.

Amare, non deve essere sofferenza, sacrificio o tormento; MAI, né tantomeno sopportazione; chiunque deve essere in grado, per amor proprio e degli altri, di cambiare sé stesso, quando riconosce coscientemente che è il caso di farlo e quando le situazioni della propria vita lo richiedono, anche se a volte, non è una cosa semplice.

E stato comodo fino a oggi, fare credere determinate cose; amare è solo gioia e piacevolezza e quando amiamo davvero, siamo felici sempre, e non in maniera intermittente.

L’Amore vero è incondizionato, sempre e comunque, altrimenti non è nemmeno Amore!

Il sesso e il tradimento.

Come si colloca il sesso, all’interno di tutto questo?

Semplicemente non si colloca.

L’amore vero e il sesso, sono due cose totalmente scollegate, semplicemente perché, come già accennato, l’Amore vero, risiede in una dimensione profonda, in quanto provato con la parte profonda di noi stessi, mentre il sesso, ha a che fare con il corpo e la mente, che risiedono in una dimensione superficiale.

Quando si parla di Amore, si commette sempre l’errore, di pensare subito al rapporto di coppia, perché, per quanto riguarda altri tipi di rapporti, siamo abituati a utilizzare termini come “bene” e “affetto”; ma come abbiamo già visto, sono tutte forme di Amore in egual misura. 

Il concetto di Amore vero è universale e incondizionato e ha quindi a che fare con il TUTTO; con TUTTI gli esseri viventi e TUTTE le situazioni; quindi, se le due cose fossero collegate, dovremmo provare il desiderio di fare del sesso, con tutti coloro che amiamo e non è palesemente così.

Al contrario, Amore e sesso, sono strettamente collegati, quando si tratta di Amore egoico e quando subentrano la passione, la possessione e la gelosia, tutte prerogative inesistenti nell’Amore vero.

Infatti, il sesso è una cosa prettamente fisica e mentale, proprio come la passione; mentre l’Amore vero è totalmente spirituale.

Il sesso è una forte attrazione fisica verso qualcuno, che si manifesta tramite una chimica naturale, che ha a che fare con il contatto di pelle, e con la personale essenza che emana, con la voce, lo sguardo, le forme fisiche, le movenze del corpo e tante altre cose, che non hanno nessuna influenza, quando si ama davvero qualcuno, per come è.

Tutto ciò, fa produrre al nostro cervello, un neurotrasmettitore chiamato “dopamina”, che sollecita il desiderio sessuale, impedendo la produzione del neurotrasmettitore che lo inibisce: la “serotonina”; una cosa quindi, di cui non vergognarsi, in quanto assolutamente naturale, ma appunto, esclusivamente fisica e mentale.

Ne sono la prova, anche tutte le disfunzioni, che possono inibire o accelerare l’orgasmo, o addirittura bloccare un individuo sessualmente; tutte cose, dovute a traumi del passato, paure e forti condizionamenti di vario tipo, che sono appunto, totalmente mentali, che si ripercuotono sul corpo, ma che non hanno niente a che vedere, con ciò che è spirituale, quindi profondo, come l’Amore vero.

Per capire meglio tutto questo è però necessario liberarsi dagli stereotipi e dai condizionamenti indotti, che abbiamo ricevuto, rivedendo alcuni concetti.

Vediamo infatti, gente che dice di “stare insieme” o di essere “fidanzati” o “sposati” e poi fanno sesso con altri, generando il “tradimento”, nonostante queste condizioni, secondo le famose regole non scritte della società, implichino l’assoluta fedeltà.

Ma che cosa sono realmente la fedeltà e il tradimento?

La fedeltà, non è altro che l’obbligo, di non avere rapporti sessuali al di fuori della coppia, quindi, un’altra di quelle regole non scritte.

Mentre il tradimento, non è altro, che il contravvenire a quella regola; un’altra conferma, di come ciò che abbiamo sempre creduto Amore vero, spontaneo, incondizionato e totalmente libero da regole, sia invece tutt’altro.

Il tradimento, inoltre, quando è Amore vero, non esiste e quando non lo è, lo si fa anche solo desiderando di fare sesso con qualcun altro, eppure, in maniera molto superficiale, ci accontentiamo che non succeda fisicamente, ignorando la profondità del pensiero e del puro desiderio.

Ma all’interno della dimensione profonda dove risiede l’Amore vero, c’è un modo diverso di percepire il tradimento o forse sarebbe meglio dire di non percepirlo affatto.

Il termine “tradire”, da latino “tradère”, significa “consegnare qualcuno nelle mani del nemico”.

Facendo del sesso al di fuori della coppia, non si consegna nessuno nelle mani di nessun nemico, quindi anche il termine utilizzato per esprimere il suo concetto sottostante è poco appropriato.

Questo tabù di amare qualcuno e provare un’attrazione, oltre che per quel qualcuno anche per altri, deve essere cancellato da tutte le menti umane, perché è una cosa NORMALE, in quanto semplicemente FISIOLOGICA e non ha senso rinchiuderla all’interno di regole, che mirano a limitare intellettualmente le persone, facendole continuare a vivere all’interno dei loro problemi, credendo che sia la normalità.

Le persone gelose, possessive ecc., hanno dei problemi con loro stessi e invece di provare a risolverli, li proiettano sugli altri.

Sia chiaro, anche il corpo e la mente hanno delle necessità che vanno soddisfatte, solo che dobbiamo imparare a controllare la nostra mente e a sentire le necessità del nostro corpo, in maniera lucida ed equilibrata, per poterle soddisfare con altrettanta lucidità ed equilibrio.

Quindi, se amo una persona, non la posseggo, non posseggo il suo corpo, di cui è libera di fare ciò che vuole e non posseggo la sua mente; non posseggo nulla e non ho il diritto di decisione su nulla; quello che si deve provare è solo una grande sensazione di benessere nell’amarla e nel condividere questo Amore, sia quando è corrisposto, sia quando non lo è, nel tempo che si trascorre insieme, che deve essere sempre piacevole.

Inoltre è sempre opportuno tenere presente che se si chiude un uccellino in una gabbia, cercherà in tutti modi di scappare; mentre se quella gabbia è la sua casa e ha la porta sempre aperta, ne creerà la sua alcova.

I marchi di “fidanzato o fidanzata”, “moglie o marito”, “compagna o compagno” ecc., servono solo per classificare gli individui, facendoli riconoscere dalla società come “coppia”, regolamentandone i comportamenti e i loro rapporti, tramite appunto regole, che se non seguite, ne mettono in discussione la morale: la lealtà, la maturità, il senso di responsabilità e addirittura il sentimento stesso; niente di più svilente e innaturale.

Basta pensare a quanto giro di denaro, generino matrimoni, ricevimenti, regali, acquisti di case e divorzi.

Se stiamo vivendo, una relazione di Amore vero con qualcuno, che per qualsiasi motivo, per noi è particolarmente speciale e con il quale, scattano anche i meccanismi che generano il desiderio sessuale, non sentiamo la necessità di classificazione alcuna, né tanto meno di riti o festeggiamenti particolari; e se questa relazione ci appaga totalmente, non sentiremo il bisogno di cercare né sesso, né niente altro, al di fuori della stessa, in maniera naturale e senza regole o costrizioni.

Sta a noi, amando veramente, fare in modo, che le nostre relazioni siano appaganti, valorizzandole, rendendole autentiche e profonde. 

Insomma, non serve sentirsi “classificati”, occorre invece essere LIBERI; ciò che concerne la nostra intimità e quella di coloro che amiamo, deve essere RISERVATA e riconosciuta, solo tramite comportamenti autentici e naturali, senza stereotipi né dogmi condizionanti.

Se presento la mia compagna a qualcuno che conosco, non è necessario che io dica che è la mia compagna, basta che io pronunci il suo nome e chi mi conosce, saprà bene chi è quella persona per me e se non mi conosce, lo scoprirà notandone i comportamenti.

Molte persone invece, si risentono quando qualcuno non dice frasi come, “lei è mia  moglie” o “la mia compagna”, o ancora “la mia fidanzata”, perché credono che si vergognano a dirlo, oppure, perché non vogliono che si sappia, per poter essere ritenuti liberi da impegni, al fine di combinare altri incontri.

E questo sarebbe Amore?

L’amore vero è il connubio tra semplicità, leggerezza d’animo e un sentimento autentico.

Tutto il resto è ego!

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Se li ami non li mangi

E parlando di Amore vero, visto il contesto all’interno del quale si sta trattando questo delicato e importantissimo argomento, non potevamo riferire il tutto all’Amore per gli animali.

Molti dicono “io amo gli animali”, poi però ne mangiano le loro carni o i loro derivati.

Se l’Amore è vero, quindi universale e incondizionato, vale per tutti gli animali e quindi non è sensato affermare di amare qualcuno e poi mangiarlo.

Ma per alcuni, quando si parla di animali, si intendono solo quelli da compagnia, come se la vita di tutti gli altri valesse di meno, secondo schemi mentali, dettati da retaggi, totalmente scollegati da qualsiasi logica, che si possa definire veramente “umana” o di “umanità”.

Quindi, che certa gente abbia almeno un minino di coerenza; se volete continuare con il vostro stile di vita, diciamo classico, almeno non dite di amare “gli animali”, dite solo di amare cani e gatti.

Perché se non mangeresti mai il tuo cane o il tuo gatto, poi mangi il maiale, il pollo o un vitello?

Il vostro è Amore egoico e quindi, in realtà, non amate davvero nessun animale e nemmeno voi stessi!

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