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Il domani di una società senza futuro
A cura di Pasquale Kovacic.
Immaginiamo di essere diventati amici di un alieno, una persona seria e intelligente proveniente da un altro pianeta, che non conosce nulla del nostro sistema di vita, perché quello adottato dal suo popolo, non condivide niente con il nostro; come faremo a spiegargli il suo funzionamento?
Da quale argomento inizieremmo?
Quali termini utilizzeremmo?
E quali espressioni del viso avremmo, durante questo nostro racconto?
Saremmo fieri di ciò che staremmo raccontando?
Racconteremmo davvero tutto, oppure riterremmo di tralasciare qualcosa?
Questo è un ottimo esercizio mentale, per consapevolizzare quali sono i fondamenti del nostro sistema di vita e della nostra società.
E’ un esercizio molto utile, perché ci fa rendere conto, di come non conosciamo moltissimi aspetti che riguardano questo argomento e nello stesso tempo, di come accettiamo passivamente ognuno di questi aspetti, pur senza conoscerlo.
Come affronteremmo e come descriveremmo, per esempio, il fatto che ci sono bambini che muoiono di fame e nello stesso tempo, persone che sfrecciano per i mari con uno yacht?
Cosa potremmo dire del fatto che a scandire molte delle nostre vite è una storia sacra, che racconta cose che non sono dimostrabili e documentabili in maniera tangibile, alle quali tutti devono credere senza porsi domande?
E come giustificheremmo e descriveremmo l’esistenza del denaro, il suo utilizzo e il fatto che il 99% della popolazione è schiava dell’1% che lo gestisce?
E’ facile immaginare, come a dover descrivere certe cose, proveremmo un certo imbarazzo, per il solo fatto che da un momento all’altro, questo nostro amico alieno, ci possa fare la fatidica domanda, a cui non sapremmo rispondere; ovvero:
Ma se le cose stanno così e voi lo sapete, perché non fate niente?
E sarebbe proprio questo il fulcro del discorso, che complicherebbe di molto il nostro racconto; perché dentro di noi lo sappiamo bene che ci sono delle cose che potrebbero essere cambiate dall’oggi al domani, se solo lo volessimo.
Ma perché non lo vogliamo?
La realtà è noi lo vorremmo anche, ma semplicemente, NON SAPPIAMO COME FARE E ABBIAMO PAURA.
Proprio così, la paura è data dalla non conoscenza, infatti, coloro che conoscono i meccanismi della mente umana, sanno benissimo, che la principale paura insita nella nostra mente è quella dell’IGNOTO.
Ma perché viviamo costantemente nella non conoscenza e quindi, nella paura?
Si tratta di una cosa astratta, oppure è voluta?
Tutti sappiamo bene, che non è una cosa astratta, ma che c’è nel mondo una sovrastruttura che lo governa, che per continuare a farlo indisturbato, ci manipola attraverso la paura.
Ma quali sono le principali paure delle persone?
In realtà, sono moltissime e ognuno ha le sue particolari, ma genericamente sono 3: paura di rimanere senza soldi; paura di ammalarsi e paura di morire; ed è proprio su queste 3 principali paure, che si fa leva, per tenere le persone sotto pressione, ed evitare che si possano ribellare.
La sovrastruttura di cui parliamo, si è mostrata a noi, come qualcosa di immenso e potentissimo, impossibile anche solo da scalfire e tutti noi ci guardiamo bene dallo sfidarla e accettiamo tutto passivamente.
Quello a cui non pensiamo è che senza di noi questa sovrastruttura, crollerebbe nel giro di un secondo, se solo noi smettessimo di dargli l’importanza che gli diamo, se smettessimo di averne soggezione e se iniziassimo a unirci tutti per combatterla.
E qui, arriviamo al problema di fondo: l’UNIONE.
“L’unione fa la forza”, quante volte lo abbiamo sentito dire?
E siccome è la cosa più vera del mondo è proprio su questo, che si concentra la maggior parte del lavoro di coloro che sono parte della sovrastruttura, ovvero DIVIDERCI.
Lo fanno in milioni di modi diversi: stratificando la società, attraverso le religioni, la politica, il patriottismo; ma anche più semplicemente attraverso il calcio, le tradizioni, i retaggi ecc.
Tutto parte da una “classificazione”; ovvero, dare un nome a un determinato gruppo di persone, che si distinguono per caratteristiche diverse, di modo che sia riconoscibile in maniera immediata, per poi fare in modo, che tutti gli altri che non condividono quelle caratteristiche, ma che ne condividono diverse, siano classificati in altro modo e via discorrendo.
La fase successiva è quella della divisione, che non ha bisogno di essere spronata, in quanto siamo noi stessi a metterla in atto; si tratta di un meccanismo geniale e ben architettato, nel quale tutti cadiamo giornalmente.
Quindi, se la paura è data dalla non conoscenza, essere venuti appunto a conoscenza di questo meccanismo, già dovrebbe avere sconfitto una paura molto diffusa, anche se non tra le principali: quella della DIVERSITA’.
“Diverso” non significa “sbagliato”, come purtroppo molti pensano e cambiare questo tipo di pensiero è un ottimo inizio, per dare vita a una unione, eliminando la divisione che lo stesso porta.
Quindi, se è vero che uno dei punti fondamentali del discorso è che il sistema governato dalla sovrastruttura, gode di soggezione e intoccabilità, solo perché siamo noi a dargli importanza, basta non dargliene più e unirci tutti.
E semplicemente smettendo di dare un’importanza fondamentale al denaro, abbiamo sconfitto la prima paura, ovvero quella di rimanerne senza.
Naturalmente, stiamo parlando di un lavoro da compiere su noi stessi, nel quale non va assolutamente tenuto conto del comportamento degli altri; ognuno lo deve fare per sé stesso.
Proseguendo, dobbiamo capire il motivo per cui esiste la seconda paura delle 3 principali, ovvero, quella di ammalarci.
Possiamo iniziare, come sempre è meglio fare, analizzando le origini delle questioni.
Perché esistono le malattie?
E perché come cura alle malattie, vengono prospettati esclusivamente rimedi farmacologici sintetici?
E’ necessario sapere, che per una legge fatta dagli uomini, tutto ciò che è naturale, non si può brevettare; quindi, qualsiasi rimedio naturale è assolutamente bandito, perché non porta profitto.
E siccome il profitto è tutto ciò su cui si basa il nostro sistema di vita, per poterlo realizzare è necessario riprodurre quei rimedi in maniera sintetica.
Eppure, i rimedi naturali funzionano!
Ma se vivessimo in un mondo sano, con aria pulita, acqua pura, cibo sano, attività non stressanti e serenità in generale, non ci ammaleremmo mai, non esisterebbe la paura di ammalarsi e i produttori di farmaci, non avrebbero profitto.
Quindi è necessario creare un ambiente malsano, dove tutte queste cose esistano e incidano in maniera importante sulle vite di tutti.
Questo, ci fa ritornare a ciò che abbiamo già detto sulla sovrastruttura che governa il mondo, che è costituita, oltre da chi crea e gestisce il denaro, anche dalle grandi aziende multinazionali, che spesso, sono gestite dagli stessi individui che posseggono le banche.
Quindi, in confronto ai popoli di tutto il mondo, stiamo parlando davvero di pochi elementi della società; il famoso 1%.
Ora, abbiamo nuovi elementi per arricchire la nostra conoscenza, che ci porterà a non avere più la paura delle malattie, semplicemente sapendo come fare a non contrarle, ovvero, unendoci e combattendo coloro che le vogliono a tutti i costi.
E veniamo all’ultima delle 3 paure principali delle persone, ovvero, quella della morte.
In questo caso, dobbiamo cambiare quello che è il nostro rapporto con l’idea di “morte”, che tutti abbiamo nella nostra mente.
Tutto a questo mondo ha un inizio e una fine e la morte, non è altro che fine della vita, che un giorno ha avuto inizio.
Certo, la paura della morte, non è riferita solo a una dipartita naturale a una giusta età, bensì a una morte prematura e magari violenta o cruenta.
Per vincere questa paura, oltre che vedere la morte come la naturale fine della vita è necessario acquisire abitudini, dove non ci mette in pericolo.
Quindi, per poter fare questo, occorre riflettere su tutte quelle che sono le nostre abitudini quotidiane, che possono creare un serio e reale pericolo e fare in modo di acquisirne altre, diverse e più protette.
Certo, magari si potrebbe dire, che anche semplicemente uscendo di casa, mi può cadere un mattone sulla testa e provocare la mia morte; ma a parte la casualità della cosa che non conta, dobbiamo capire il motivo, per cui un mattone ci potrebbe cadere sulla testa.
Nel mondo nulla accade per caso, c’è sempre una questione di causa/effetto, da tenere sempre in considerazione e questa è una parte fondamentale, nell’analisi del nostro sistema di vita.
Tutto deve avere una spiegazione e tutto, una volta individuata la causa, può essere evitato; questo è il centro di controllo di tutti gli eventi che possono capitare; è la “sala dei bottoni” a cui tutti possiamo avere accesso, se solo lo vogliamo e ci impegniamo a studiare, a verificare e a capire, tutte le questioni, che hanno a che fare con il nostro stile di vita, che è legato al sistema di vita che regola il mondo.
Una volta entrati nella sala dei bottoni, sapete cosa abbiamo fatto?
Abbiamo cacciato coloro che vi sono stati finora e che hanno fatto in modo, che fino a oggi, vivessimo una vita fatta di paure, indotte proprio da loro.
In pratica, che senso ha vivere l’unica vita che abbiamo, nella paura di rimanere senza soldi, di ammalarci e di morire, dando a qualcuno il potere sulla nostra ricchezza o sulla nostra povertà; sulla nostra salute o sulla nostra malattia; sulla nostra vita o sulla nostra morte?
Il pianeta su cui viviamo, ha ormai dato quasi tutto quello che poteva dare; e non si può continuare a sovra sfruttarlo in questa maniera, solo per consentire alla sovrastruttura di arricchirsi a scapito di tutto e tutti, mentre esistono da decenni alternative di ogni tipo sostenibili, ma che non portano profitto.
Entrare nella sala dei bottoni, oltre che salvare le nostre vite, significa salvare anche il pianeta e consentire alla nostra civiltà di poter sopravvivere, altrimenti, a causa di carestie crescenti in tutto il mondo, il genere umano potrebbe estinguersi in meno di un secolo.
Loro non cambieranno mai nulla, non rinunceranno mai al loro potere e alle loro ricchezze, siamo noi, che dobbiamo operare il cambiamento, senza più ascoltare ciò che ci viene detto da loro, sotto nessuna forma.
Il vero potere è nelle nostre mani, dobbiamo semplicemente trovare il coraggio di esercitarlo, altrimenti, sarà inutile parlare di futuro, perché non esisterà nessun futuro!
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