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Quando si parla di sfruttamento animale, sono tante le cose da sapere. Come avviene la produzione di carne, di pesce, di derivati animali e di tessuti; gli animali utilizzati per l’intrattenimento e quelli su cui vengono effettuati esperimenti. E’ necessario conoscere nel dettaglio tutto ciò che accade all’interno di allevamenti intensivi, macelli, laboratori e circhi; si tratta di una consapevolezza, che bisogna trovare il coraggio di acquisire. Perché spesso è proprio questo il problema che impedisce il cambiamento, non volerlo sapere o non volerlo vedere. Evidentemente, per reagire in questo modo, ci si aspetta di dover assistere a qualcosa di atroce, che può anche impressionare o scioccare. Proprio per questo parliamo di coraggio, prima che di cambiamento. Nel rispetto della sensibilità di ognuno, si è comunque scelto di descrivere ciò che accade, fornendo solo le informazioni necessarie alla comprensione e di utilizzare immagini, che siano le meno cruente possibile.

Allevamento

Ogni animale destinato all’allevamento viene fatto nascere apposta per essere sfruttato e ucciso al solo scopo di nutrirsene. Quindi, in natura, non esisterebbe. Questa, tra le tante follie operate dalla mano dell’uomo è quella che svela i fondamenti su cui si basano molte altre aberrazioni. Per fare questo, le femmine devono essere continuamente ingravidate, o per meglio dire stuprate, perché, come tutti i mammiferi, per poter produrre latte devono essere incinta. La favoletta che le mucche producono latte da sole, non ha nessun fondamento scientifico o biologico. A questo, segue l’allontanamento del piccolo dalla madre, che dopo pochi mesi verrà ucciso e macellato. Solo questo, basterebbe per decidere di non finanziare più questo massacro; ma siamo solo all’inizio.

Reclusione e affollamento

Ogni animale da allevamento, vive la sua vita stipato insieme ad altri, in spazi molto ristretti, stando ammassati l’uno sull’altro. Tutto questo in condizioni igieniche inesistenti; infatti, viste le molteplici malattie che contraggono, vengono bombardati di antibiotici, che poi si ritrovano nella loro carne e nei loro derivati. Il trasporto di questi animali, viene effettuato in condizioni ancor peggiori, tanto è vero che spesso, molti di questi, muoiono prima di arrivare a destinazione. Queste povere bestie, passano tutta loro vita in questa maniera, a suon di abusi e di maltrattamenti, per poi essere uccisi, provando e capendo sempre tutto ciò che sta accadendo loro, perché sono esseri senzienti. Loro amano, soffrono, provano paura, angoscia e senso di morte, esattamente come noi.

Animali stipati
Mucche recluse

La produzione di latte

Come dicevamo, ogni mucca, come ogni mammifero, per poter produrre, latte deve essere incinta. Quindi, vengono continuamente ingravidate, con tecniche innaturali e dolorose. Una volta partorito il suo piccolo, gli viene portato via, per evitare che beva il latte che deve essere venduto. A parte l’atrocità di privare una mamma del suo piccolo e viceversa, alle mammelle delle mucche, vengono collegati degli aspiratori, per evitare la mungitura manuale, che provocano malattie, infezioni e fuoriuscita di pus, che si mescola al latte prodotto. Una mucca, in condizioni normali, potrebbe vivere anche 25 anni, curando e amando i suoi piccoli; invece, quando va bene ne vive 7/8, tutti in sofferenza e quando non è più produttiva, viene inviata alla macellazione.

La pastorizzazione del latte

La pastorizzazione è un trattamento termico sotto i 100 gradi, attraverso il quale, si eliminano i germi patogeni da determinati liquidi; in questo caso il latte. Come dicevamo, le infezioni provocate dagli aspiratori a cui le mucche sono costantemente collegate, generano del pus che finisce inevitabilmente nel latte, insieme agli antibiotici, che vengono somministrati loro. La pastorizzazione non elimina né il pus, né gli antibiotici; e non si può nemmeno dire che li sterilizza, in quanto tale processo, deve essere effettuato a 120 gradi. Quindi, se si consumano latticini è inevitabile ingerirli. Questo è un dato di fatto riscontrabile in tutte le ricerche scientifiche, che sono state fatte al riguardo. Più o meno, si ingerisce un cucchiaino di pus, per ogni bicchiere di latte.

Pastorizzazione
Pistola mucca

La macellazione

Quando gli animali destinati alla macellazione arrivano nei mattatoi, sono terrorizzati, perché sanno bene cosa sta per succedere loro e lo si può leggere nei loro sguardi. Vengono ammassati più o meno come negli allevamenti e a turno, vengono portati nelle sale di esecuzione. Prima vengono colpiti con delle pistole, che con un colpo di chiodo in testa dovrebbe stordirli, anche se non sempre si ottiene questo risultato. Successivamente, ancora coscienti, vengono appesi a testa in giù e viene tagliata loro la gola, per poi aspettare la loro morte, che arriva sempre per dissanguamento. Arrivano a desiderare la morte, per porre fine a tutta la loro sofferenza e a quella loro vita, strappata in maniera barbara e violenta, senza potersi rendere conto del perché.

Le galline ovaiole

Negli stabilimenti di produzione delle galline ovaiole, tutti i pulcini vengono fatti scorrere attraverso un nastro. Un operatore, divide i maschi dalle femmine, mettendo le femmine all’interno di cassette di plastica e gettando i maschi vivi in un tritacarne, perché considerati inutili. Poi alle femmine viene praticato il taglio delle punte del becco, per evitare che possano rompere le uova, o farsi male tra di loro. Questo, provoca, oltre che una serie di infezioni, dei dolori talmente atroci, che molte volte, le galline arrivano a impazzire. Ma che cosa sono le uova che arrivano sugli scaffali dei supermercati? Cos’è un uovo non fecondato che passa attraverso il corpo di un mammifero e viene espulso? Niente altro che il suo mestruo. Quelle fecondabili, servono per creare nuove galline ovaiole.

Taglio del becco

La lana e le pecore

Più di un milione di pecore ogni anno, muoiono di ipotermia, a causa della tosatura effettuata nei periodi freddi dell’anno. Vengono bombardate di ormoni, perché la loro pelle sia più rugosa, aumentando la produzione di lana. La pelle così alterata è però incline a contrarre infezioni, a causa dell’accumulo di umidità e di urina, che porta le mosche a deporre le loro uova nelle pieghe. Le larve, mangiano la carne delle pecore, dando origine a delle vistose lesioni. Per evitare ciò, gli allevatori asportano enormi pezzi di pelle nella zona della coda e sulla parte posteriore delle gambe, per rendere la pelle più liscia, ed evitare il deposito di uova da parte delle mosche. Questo, provoca ferite sanguinose all’animale, che si infettano, riempiendosi nuovamente di larve di mosche.

Pelli pellicce e avorio

Per la produzione di pelli e pellicce, gli animali vengono scuoiati, vivi o semi coscienti. I metodi di stordimento e di uccisione, vengono pensati per non rovinare le loro pelli; camere a gas, scosse elettriche e rottura delle ossa cervicali. Possono anche essere storditi, con bastonate sulla testa, o presi per le zampe posteriori e sbattuti a terra con violenza. Visoni, procioni, renne, foche; animali domestici come cani, gatti e conigli, per la produzione di colli di pelliccia. Il loro manto, sarà poi lavorato con agenti chimici altamente tossici, che contaminano, l’acqua e l’ambiente in genere. Una delle altre pratiche, attuate su elefanti e rinoceronti è la “decornazione” per la produzione di avorio, attuata anch’essa senza anestesia e senza preoccupazione per le infezioni, che provoca all’animale.

Pelli e pellicce
Elefanti circhi

Intrattenimento

La fabbrica del divertimento mondiale, utilizza e schiavizza un gran numero di specie animali; circhi, acquari, combattimenti (spesso illegali), ma anche produzioni televisive e cinematografiche. Esseri senzienti tenuti incatenati e fermi o drogati, per compiere le evoluzioni o i comportamenti desiderati. Tutte queste costrizioni, provocano nevrosi e malattie, che portano agli animali sofferenze e morte prematura. Sebbene la disinformazione, possa in qualche modo “giustificare” l’utilizzo degli animali per cibo, abbigliamento e sperimentazione, per quanto riguarda il discorso del divertimento, non è accettabile, che chiunque possa pensare, che degli esseri viventi, possano essere abusati, per distrarre e allietare le menti della gente.

La sperimentazione

Più di 12 milioni di animali all’anno, di qualsiasi specie, vengono infettati, avvelenati, mutilati e uccisi; catturati dal loro habitat e costretti in gabbie dalle dimensioni ridottissime. La direttiva sulla sperimentazione, approvata dal Parlamento di Strasburgo nel Settembre del 2010, ha confermato alcune delle peggiori pratiche vivisettorie esistenti. La possibilità di riutilizzare più volte lo stesso animale, in procedure che causano intensi dolori, sofferenza e angoscia; la deliberata esposizione di animali coscienti a condizioni estreme di freddo, caldo e pressione barometrica; la libertà di sperimentare sui primati nella ricerca di base, un settore che non mira nemmeno a trovare cure, né medicine; e ancora la possibilità di praticare operazioni chirurgiche, senza far uso di anestetici.

Sperimentazione

I pesci

Esistono anche allevamenti intensivi marini. Si tratta di piccoli spazi, dove i reflui non vengono lavati e migliaia di esemplari, vengono fatti vivere, nuotando dentro un mare di muco e feci. Nel caso dei salmoni, la loro carne, viene colorata artificialmente aggiungendo ai loro mangimi, una sostanza chiamata “Salmo Fan” che serve a conferire loro, quel classico tono di colore “rosa intenso” e quantità di “endosulfano”, un insetticida e acaricida tossico, che si ritrova nella loro carne. Inoltre, a causa dell’inquinamento dei mari, i pesci sono contaminati da mercurio, una sostanza altamente tossica per l’uomo. Per non parlare della mattanza dei tonni, conosciuta come la più crudele delle pratiche di pesca, dove vengono fatti affiorare in superficie per poi ucciderli a bastonate sulla testa.

Le api e il miele

Tutti gli esseri viventi soffrono, insetti compresi. Prove scientifiche ben documentate, dimostrano che questi, come molti altri invertebrati dotati di sistema nervoso centralizzato, hanno la capacità di provare dolore e piacere. Anche le api, come avviene per altri animali, sono vittime di sfruttamento, che è causa di sofferenza e di morte per molte di loro. Questo, avviene specialmente per il miele, che le api producono ingerendo il polline che poi rigurgitano ripetutamente. Per recuperare più facilmente il miele, le arnie vengono spesso riscaldate e molte api, vengono trasportate con esso causandone la morte. Quando il miele viene sottratto alle api e queste non muoiono, rimangono però senza cibo. In questo caso, vengono nutrite con dello zucchero, che non è un nutrimento adatto.

Api e miele

Allevamento a terra

Esistono anche degli allevamenti, detti “a terra” o “all’aperto”. Ma questi, hanno lo stesso scopo di quelli intensivi e prevedono lo stesso, sfruttamento e morte degli animali. Certo, perché in qualsiasi modo si possa allevare un animale, se lo scopo non è quello di fargli vivere una vita dignitosa, bensì quello di vendere ciò che gli si fa produrre, non cambia niente, perché, per esempio, le mucche, anche se vivono all’aperto anziché essere stipate, devono comunque essere ingravidate artificialmente per produrre latte e sia i loro vitelli che loro stesse, alla fine, vengono uccisi e macellati, per la produzione di carne. Quello che davvero è necessario comprendere, perché tutto ciò arrivi a una sua naturale fine è che il rispetto per la vita è un concetto universale e non riguarda sono l’essere umano.

Approfondimenti

Dentro gli allevamenti e i macelli con gli investigatori di Essere Animali

FABBRICHE DI UOVA | Le GALLINE negli allevamenti intensivi

Allevamenti intensivi di pesci: prima indagine in Europa

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I Vegani: pazzi ed estremisti

I Vegani, a causa delle loro scelte di vita, vengono spesso definiti pazzi ed estremisti, da coloro che sono ancora fortemente legati allo stile di vita tradizionale e a tutti i suoi condizionamenti, di cui sono totalmente inconsapevoli.

Quindi, secondo loro, rinunciare a schiavizzare, sfruttare, opprimere e uccidere, degli esseri viventi senzienti e innocenti sarebbe estremista, mentre farlo no.

Inoltre, chi si nutre di carne, pesce e derivati animali, introduce nel proprio corpo pezzi di cadaveri composti da pelle, muscoli, nervi, tendini e sangue; secrezioni varie di mammelle di mucche, capre e pecore; mutilazioni di cuccioli, come vitelli, agnelli e capretti; scarti di carcasse come ossa, occhi e ani ancora sporchi di feci; e dulcis in fundo, mestruo di gallina e vomito d’ape.

Il tutto accompagnato da pus (cellule somatiche, di cui la legge permette la presenza fino a 400.000 per litro di latte; praticamente un cucchiaino di pus ogni bicchiere di latte), contenuto in tutti i latticini e quindi in tutti i prodotti caseari, a causa delle infezioni provocate dagli aspiratori, che non vengono mai disconnessi dalle mammelle delle mucche; da antibiotici, contenuti in tutti i prodotti derivati da animali di terra, con cui vengono bombardate le mucche, per cercare di curare le sopra descritte infezioni e altre, dovute alla scarsa igiene con cui vengono trattati gli tutti gli animali negli allevamenti e da mercurio contenuto nei pesci a causa dell’inquinamento dei mari.

E i pazzi e gli stremisti sarebbero i Vegani perché si nutrono di frutta, verdura, ortaggi, legumi e cereali? Prodotti della terra e doni della Natura?

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