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Crudismo e Fruttarismo: nutrimento vivo

Vegan Crudismo o “Raw Food”

La corrente Vegan Crudista è basata sul nutrimento “vivo”, ovvero l’assunzione di cibo, che contiene allo stato di massima attività, tutti i nutrienti, che la Natura ha messo a disposizione attraverso i vegetali, per consentire al nostro organismo, di essere sempre al massimo delle sue funzioni e quindi, in perfetta salute. Così facendo, si mantiene il corpo sempre alcalino e con le difese immunitarie alte, evitando l’acidosi che è causa di gravi malattie e lo si stimola a guarirsi da solo, nel caso ce ne fosse bisogno, evitando l’assunzione di farmaci e integratori, inutili a un organismo sano. Quindi, il cibo deve essere rigorosamente crudo, raccolto da poco e coltivato senza pesticidi o altre sostanze chimiche dannose e comprende tutti i vegetali esistenti in natura. L’apporto calorico che ne deriva è ben bilanciato, quasi privo di grassi e sostanze intossicanti per il corpo e l’intestino.

Al Vegan Crudismo, ci si avvicina con passi lenti e ben calibrati, senza eccessiva fretta e voglia di anticipare i tempi. Non vi sono limiti di età, perché il “Raw Food” è adatto a tutti e spesso, vi si approccia aver già compiuto dopo scelte simili, legate all’alimentazione Vegetariana o Vegana. Questo stile alimentare, rimanda alle origini dell’uomo, quando il fuoco non esisteva e cibarsi di frutta, verdura e alimenti crudi era una naturale necessità. L’evoluzione dell’industria alimentare, ha spinto l’uomo a considerare il cibo cotto, come il pasto principale, mentre il cibo crudo, come insalate e frutta, come contorno o comunque secondario. In realtà, la cottura tende a diminuire e disperde rapidamente i principi nutritivi di ogni alimento, dimezzando le proprietà del cibo, impedendo al nutrimento di essere vivo e di apportare al nostro corpo, tutte le proprietà contenute nei cibi. 

Secondo il Dr. Paul Kouchakoff, medico russo che esercita presso l’Istituto di chimica clinica di Losanna in Svizzera, famoso per i suoi studi sulla “leucocitosi digestiva”, ovvero, un aumento dei globuli bianchi come difesa nei confronti di un cibo, che gli stessi non considerano idoneo all’organismo, sarebbe proprio il cibo cotto a innescare tale reazione di difesa. La cottura, modifica la struttura chimica dei cibi, snaturando le proteine, ossidando i grassi naturali e favorendo la formazione dei radicali liberi, contro i quali, il nostro corpo, combatte per invecchiare il più lentamente possibile. Inoltre, le Vitamine vengono disperse e gli enzimi dei cibi distrutti, costringendo il nostro corpo, a utilizzare per la digestione la propria riserva.

Non è un avvelenamento, ma un accumulo di tossine, che il nostro fisico, in particolare l’intestino, faticano a disperdere, smaltire e sintetizzare. Per questo motivo, il Vegano Crudista privilegia i cibi non cotti, dai quali potrà ricavare tutti i benefici, derivati dalla loro integrità, garantendo un’alimentazione naturale, ricca di fibre, priva di zuccheri complessi e di grassi intossicanti. La storia del Vegan Crudismo è da ricercare nelle origini dell’uomo, nella sua prima apparizione sulla crosta terrestre. Come anticipato, fu una decisione imposta da una naturale necessità, solo ciò che forniva l’ambiente circostante, poteva essere fonte di nutrimento. I primi uomini, vivevano sulle piante, quindi frutta e bacche erano di facile accesso.

Questa scelta è stata successivamente ripresa, dalla popolazione degli Esseni, una setta ebraica, che viveva in prossimità del Mar Morto. Durante la storia, molti medici, naturisti e studiosi, hanno portato avanti il Vegan Crudismo, garantendo la sua efficacia, attraverso studi e confronti. Lo stesso Ghandi, per anni, fece propria la scelta del Raw Food. Il crudismo è biologicamente più adatto alla nostra struttura corporea, in quanto, gli esseri umani, sono frugivori, ovvero mangiatori di frutta. Anatomicamente parlando, il nostro corpo e il nostro intestino, sono simili a quello dei nostri cugini i primati, e come loro, dovremmo nutrirci di frutta e verdura cruda.

La cucina Vegan Crudista, consente di poter scaldare le vivande a bagnomaria, senza superare la temperatura di 42 gradi, temperatura appunto, oltre la quale, i cibi subiscono variazioni strutturali e molecolari, che ne alterano e ne diminuiscono le proprietà nutritive. Questo tipo di cucina, utilizza strumenti come essicatori, germogliatori, frullatori, estrattori, tagliaverdure a spirale e molti altri. Il passaggio al Raw Food, deve risultare sempre graduale e lento, di modo che, in nostro organismo, possa smaltire nei giusti tempi tutte le tossine accumulate nelgli anni a causa delle vecchie abitudini alimentari, in favore delle nuove.

E’ una transizione naturale, che deve avvenire con calma, per ricercare nelle giuste combinazioni i principi nutritivi, le vitamine, i sali minerali e le proteine necessarie, per condurre una vita sana. Molti Vegan Crudisti, all’inizio, eccedono con condimenti vari e frutta secca, per compensare le eventuali mancanze culinarie, oppure, mangiano molto per paura di non ricevere il giusto apporto calorico. Ma è solo una paura dettata dal condizionamento culturale e alimentare, al quale l’uomo è sottoposto da sempre. La dieta Vegan Crudista, si avvale del 75/80% di frutta, del 10/20% di verdure (in particolare quelle a foglia verde) e di un 5% di noci e semi. Al contempo, la nuova condizione, favorirà un processo di depurazione e disintossicazione, che potrebbe risultare un po’ spiacevole: molti, potrebbero accusare mal di testa, raffreddore, nausea, debolezza e diarrea

E’ un passaggio però necessario, dopo anni di intossicazioni alimentari: è il nostro corpo, che risponde nel modo giusto allo stimolo, fino a riconquistare forma e salute. Giunti al traguardo finale, il fisico è rinnovato e rigenerato, pronto a seguire il nuovo cammino. Grazie alla bassa concentrazione di grassi e zucchero è possibile cibarsi anche 5 o 6 volte durante la giornata, alternando ricette e combinazioni con frullati di frutta e centrifugati. Per maggiori stimoli è importante seguire corsi di Raw Food, così da implementare, la scelta e le ricette da sperimentare. Improvvisarsi, in questo tipo di alimentazione è altamente sconsigliato, in quanto è indispensabile conoscere molto bene, l’apporto nutrizionale di tutti i cibi che si assumono, per fare in modo che la nutrizione sia perfettamente bilanciata, evitando carenze.

Vegan Fruttarismo

E’ la predisposizione verso un’alimentazione, composta solo da frutta fresca e frutta secca. Esclude quindi, anche la verdura e i cereali. La scelta Fruttariana è radicale; alcuni contemplano come frutta, solo quella polposa, matura e con semi, altri addirittura, si cibano solo della frutta caduta spontaneamente dagli alberi, senza coglierla. Una decisione netta, che non procurerebbe infelicità alla pianta, né sofferenza. Infine, una parte della categoria, preferisce frutti senza semi, in quanto, questi corrisponderebbero alla fase embrionale della pianta. La categoria infatti, contempla molte differenti interpretazioni, come chi assume fagioli e piselli o legumi, perché considerati frutta dal punto di vista botanico, oppure chi aggiunge alla dieta, cioccolato, naturalmente Vegan e olio evo. Secondo chi sostiene questa scelta alimentare, l’origine del Fruttarismo, giunge sin dalla prima apparizione dell’uomo sulla terra.

Il primo pioniere in fatto di dieta Fruttariana, fu il Professor Arnold Ehret, scienziato tedesco vissuto a cavallo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, fautore dell’Ehretismo, una medicina alternativa, spiegata nel suo libro “La dieta senza muco”. Alla fine del 1800, già Vegano, Ehret si orientò verso questa scelta, per debellare da sé stesso, una malattia dichiarata incurabile per quel periodo. La sua ricerca e l’esperienza diretta, lo condussero alla guarigione.

Gli studiosi, sostengono che i nostri antenati primitivi, erano Fruttariani. Secondo l’antropologo e ricercatore Alan Walker, i nostri, non sono denti predisposti per lacerare la carne, come i canini dei grandi felini, ma idonei per una masticazione solida ed equilibrata. Lo stesso apparato digerente in nostro possesso, sarebbe più in sintonia con una dieta a base di frutta, confermata dal basso PH acido dello stomaco. 

Chi sposa questa scelta alimentare, lo fa in modo consapevole e molto graduale, in quanto ancora più restrittiva della scelta Vegana classica e di quella Vegan Crudista. Inoltre, l’importante presenza di popolazione in ottima salute, che ai giorni nostri si nutre solo di frutta, conferma le qualità del Fruttarismo.

Del resto, la frutta è il primo alimento al quale approdiamo sin da piccoli e che a prescindere dalle diete, rimane costante nella nostra alimentazione. Un’alimentazione composta solo da frutta, contrasterebbe con i dettami imposti dalla società globale e del mercato. La frutta aiuta a mantenere inalterati e in buona salute i livelli di glucosio nel sangue, facendo lavorare in modo corretto il pancreas. Inoltre, è un ottimo toccasana per mantenere un peso costante e salutare, valori bassi di colesterolo e pressione. Del resto, dalla prima fase dello svezzamento, l’unico alimento con proteine è il latte materno, che passa da un valore proteico del 2% a quello dell’1,2%, nella successiva fase di svezzamento. Il momento di passaggio è caratterizzato dall’introduzione di un alimento a pari valore proteico, in grado di fornire al corpo, le stesse qualità per garantire una crescita costante e sana.

Questo cibo è la frutta. Secondo alcuni studi, la crescita costante del corpo, potrebbe avvalersi di un apporto proteico minimo ma indispensabile; una presenza, atta a soddisfare gli equilibri fisiologici, anziché stravolgerli. Non è un segreto, che la crescita avvenga fino a 24 anni, per poi stabilizzarsi e passare alla fase di declino costante. Ma è anche vero, che il nostro corpo è una macchina perfetta, che vive in salute ed equilibrio, con un apporto energetico basso. L’alimentazione imposta dalla tradizione, dal commercio e dall’industria è in realtà un sovraccarico di energia, utile solo a ingolfare la nostra macchina.

I Fruttariani, sostengono che un’alimentazione accuratamente equilibrata, sia la risposta, con un apporto proteico non eccessivo come quello della frutta. La rispettabile scelta anticonformista del Fruttariano, potrebbe definirsi totale, se si affidasse a una coltivazione casalinga, quindi biologica e più salutare. La frutta in commercio, non sempre possiede i valori nutrizionali adatti a soddisfare le sue esigenze, oltre a mancare spesso di sapore e gusto e contenere sostanze chimiche tossiche residue dei trattamenti.

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Dall’articolo “Cos’è il crudismo” a cura di Ricette Crudiste (www.ricettecrudiste.it)

UN PO’ DI STORIA

Le radici del crudismo si rifanno inevitabilmente a prima della scoperta del fuoco, quando l’uomo consumava crudo il suo cibo. Con la scoperta del fuoco infatti, tutto è cambiato. Il cibo non più solo mezzo per nutrirsi ma materia per sperimentare l’arte culinaria. In tutte le epoche della storia sono esistiti uomini che hanno proclamato l’effetto benefico della dieta crudista. Nel Vangelo Esseno della Pace, scoperto negli archivi Vaticani nel 1947 dal filosofo, psicologo e archeologo Edmond Bordeaux-Szekely, ritroviamo questa dicitura:

(…) non uccidete nè uomini, nè animali, né il cibo che va nella vostra bocca… se vi nutrite di cibi vivi questi vi vivificheranno, se uccidete il vostro cibo, il cibo morto vi ucciderà… la vita viene dalla vita, dalla morte viene sempre la morte… ciò che uccide il vostro cibo, uccide anche le vostre anime… i vostri corpi diventano ciò che mangiate, come le vostre anime diventano ciò che voi pensate… perciò non mangiate ciò che il gelo e il fuoco hanno distrutto, perché i cibi bruciati, gelati e decomposti, bruceranno, geleranno e decomporranno il vostro corpo… mangiate frutti ed erbe alimentati e maturati dal fuoco della vita (…)

L’assunzione di cibi crudi come trattamento dietetico fu sviluppato in Svizzera dal medico Maximilian Bircher-Benner, celebre per essere l’inventore del muesli. Dopo essere guarito dall’ittero grazie ad una dieta a base di mele crude, Bircher-Benner condusse esperimenti sugli effetti sulla salute umana di una dieta a base di vegetali crudi. Nel 1987 fondò un centro di cura che ancora oggi è attivo.

Più recentemente il crudismo, più conosciuto come raw food è attivo da molti anni, soprattutto in America. E’ conosciuto anche come igienismo naturale: uno stile di vita che promuove un’alimentazione sana e naturale escludendo l’utilizzo di medicine. L’Igienismo si diffuse soprattutto grazie alle ricerche e agli scritti del dott. Herbert Shelton, un medico americano indipendente che scrisse numerosi libri per raccontare come aveva curato con l’alimentazione naturale, il digiuno e lo stile di vita, il cancro e altre patologie considerate incurabili ai suoi tempi.

COSA MANGIANO I CRUDISTI

Il crudismo si divide tra coloro che sostengono lo stile vegan, vegetariano o addirittura onnivoro. Il crudista vegetariano fa uso di latte, uova, e miele, l’onnivoro aggiunge carne e pesce crudi. Noi sosteniamo il crudismo vegan, crediamo infatti che una vita sana ed etica non debba passare per la sofferenza di nessuno. La dieta crudista vegan prevede l’uso di frutta, verdura, noci, semi e germogli coltivati in maniera biologica. Questi cibi possono essere consumati tali e quali o nella preparazione di frullati, succhi o, come vedrete, in appetitose ricette che non hanno nulla da invidiare alla cucina tradizionale. Nel crudismo i cibi non sono sottoposti a calore superiore ai 42°, una temperatura che non permette di distruggere enzimi e tutte le qualità nutrizionali.

Al posto della cottura i cibi vengono tagliati, affettati, frullati, centrifugati, marinati o disidratati. Scoprirete attraverso le ricette come con gli stessi ingredienti di un’insalata si possano preparare degli ottimi Tacos crudisti. Si tende a pensare che magiare crudo sia molto triste. Non si tratta di mangiare una carota o un pomodoro o di privarsi di dolci e cose buone. Al contrario scoprirete come non vi priverete più nulla! Chi non si è mai cimentato nella cucina crudista scoprirà che i dolci crudi sono una delle cose più buone e salutari che abbia mai mangiato!

PERCHE’ MANGIARE CRUDO?

Cucinando gli alimenti si perdono tutte le sostanze naturali e benefiche che la natura ci offre. Gli enzimi sono alla base dei principi della cucina crudista. Sono essenziali per mantenere le corrette funzioni dell’organismo, per la digestione degli alimenti e per il processo di ricostruzione dei tessuti. Il crudismo garantisce un apporto di vitamine e minerali non alterati dai processi di cottura, stimola la digestione, dà un grande senso di sazietà, disintossica, porta il peso del corpo al giusto livello e idrata.

Al contrario di quanto si possa pensare, mangiare crudo non fa “sentire freddo”. Il concetto che abbiamo di bere o magiare cose calde per riscaldarci è sbagliato. Di certo le cose calde scaldano nei primi minuti, ma dopo poco il corpo, essendo molto più caldo rispetto all’esterno, ci fa sentire anche più freddo di prima. Crudismo vuol dire anche pensare al pianeta. Si producono infatti meno rifiuti, si risparmia a livello energetico e si favorisce lo sviluppo di nuove piante.

INIZIARE A MANGIARE CRUDO

E’ più facile di quanto si pensi! Noi consigliamo di farlo in maniera graduale, cominciate sostituendo le colazioni, poi le cene e infine i pranzi. Sembrerà molto difficile per chi fa una vita frenetica ma basta organizzarsi preparando i cibi nei momenti liberi. Crackers, hamburger o polpette vegetali sono ottimi da mangiare fuori, durante la pausa pranzo dal lavoro. Potrete preparare anche barrette energetiche per i vostri spuntini. Ovviamente è importante l’aspetto della spesa, vi accorgerete che il luogo maggiormente frequentato dal crudista è il reparto frutta e verdura, assicuratevi di acquistare biologico e di stagione. Mangiare crudo si può, mangiare sano si deve. Lo dobbiamo al nostro corpo e al nostro pianeta.

Fonte: www.ricettecrudiste.it

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