Bloody Mary

Bloody Mery

Prima di iniziare qualsiasi preparazione, leggere attentamente le informazioni contenute nel link Legenda.

Ingredienti

  • Succo di pomodoro
  • Succo di limone
  • Vodka
  • Tabasco
  • Sale
  • Pepe

Procedimento

In un bicchiere tipo highball , versare 9 cl di succo di pomodoro, 4,5 cl di vodka e 1,5 cl di succo di limone.

Aggiungere qualche goccia di tabasco, sale e pepe a piacere e mescolare bene.

Guarnire con una fettina di limone, un gambo di sedano o altro a piacere e servire.

Si raccomanda di bere con moderazione.

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Maria la Sanguinaria

Il nome Bloody Mary, tradotto letteralmente, sta per “Maria la Sanguinaria”, sinistro personaggio realmente vissuto nella persona di Maria I d’Inghilterra, nata Maria Tudor.

È stata una sovrana britannica, regina d’Inghilterra e Irlanda dal 6 luglio 1553 fino alla morte.

Figlia di Enrico VIII e Caterina di Aragona, Maria è ricordata nella storia appunto come la “sanguinaria”: infatti fece giustiziare all’epoca almeno trecento oppositori religiosi di fede protestante.

Ma questa, sembra non essere l’unica versione dei fatti; l’origine del Bloody Mary è oggetto di disputa.

Infatti vi è una versione che dichiara che la prima creazione avvenne grazie all’attore George Jessel, intorno al 1939. Lucius Beebe, nella sua colonna scandalistica “This New York” (New York Herald Tribune, 2 dicembre 1939, pagina 9), pubblicò quello che si ritiene sia il primo riferimento a questo cocktail, insieme alla ricetta originale: “Il nuovo tonico di George Jessel, che sta ricevendo attenzione dagli editorialisti della città, è chiamato Bloody Mary: metà succo di pomodoro, metà vodka.”

Il francese Fernand Petiot diede forza alla tesi per cui George Jessel inventò per primo il drink e il
nome, e che egli (Petiot) aggiunse semplicemente le spezie alla semplice bevanda composta da vodka e succo di pomodoro.

Infatti, così scrive sul New Yorker Magazine del luglio 1964: “Io ho dato il via al Bloody Mary odierno,” racconta.

“George Jessel disse di averlo creato, ma non era altro che vodka e succo di pomodoro quando lo rilevai. Io copro il fondo dello shaker con quattro grosse prese di sale, due di pepe nero, due di pepe di cayenna e uno strato di salsa Worcestershire; quindi aggiungo una spruzzata di succo di limone e del ghiaccio tritato, verso due once di vodka e due di spesso succo di pomodoro, scuoto, filtro e verso.

Noi serviamo da cento a centocinquanta Bloody Marys al giorno, qui nella King Cole Room e negli
altri ristoranti e sale per banchetti.”

L’epiteto “Bloody Mary” viene associato anche a diversi personaggi femminili, storici o fittizi: oltre alla regina Maria I d’Inghilterra, si ritiene anche che l’ispirazione per il cocktail fu la star Hollywoodiana Mary Pickford, che in precedenza ebbe un cocktail simile, consistente di rum, granatina e maraschino che portava il suo nome.

Nel 1934 il cocktail venne chiamato “Red Snapper” al St. Regis Hotel, dove all’epoca lavorava come barman Petiot. Fu qui che al drink venne aggiunto il tabasco e il nome “Bloody Mary” divenne popolare.

Negli anni 1960 al Bloody Mary si aggiunse il sedano, richiesto da un ospite della “Pump Room” dell’Ambassador East Hotel di Chicago.

Tratto dal Manuale IBA (International Bartenders Association) edizione 2011.

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