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Farina raffinata

Farina raffinata: il più grande veleno della storia

LA FARINA BIANCA RAFFINATA

Per farina bianca raffinata intendo la farina che abitualmente è presente sulle nostre tavole sotto forma di pane, pasta e dolci. Questo tipo di prodotto industriale che non ha quasi più niente di naturale è stato privato di 2 parti fondamentali del seme del grano:

La crusca all’esterno ed il germe all’interno (l’embrione).

COSA SUCCEDE A CHI CONSUMA TUTTI I GIORNI PANE, PASTA E DOLCI CON FARINE BIANCHE

Più prodotti raffinati una persona mangia più insulina deve essere prodotta dall’organismo. L’insulina favorisce il deposito di grasso, il passaggio ad un rapido aumento di peso e di trigliceridi elevati, che può portare a malattie cardiache. Nel tempo, il pancreas diventa così carico di lavoro che la produzione di insulina si blocca, e ipoglicemia (poco zucchero nel sangue) o diabete vengono a galla. . Non è un caso che il diabete sia una delle malattie più diffuse negli ultimi decenni.

Ci sono bambini che nascono già diabetici negli Usa a causa degli errori alimentari dei loro genitori e in Italia la percentuale di celiachia e intolleranza al glutine (presente nel frumento) cresce ogni anno del 10 %. Inoltre la farina di grano raffinata è il combustibile che alimenta le infezioni e gli alti livelli di zucchero nel sangue creando un terreno fertile per batteri dannosi ed un conseguente indebolimento del sistema immunitario. Ma non è tutto qui, purtroppo la situazione è anche peggio.

Una dieta basata principalmente su questo prodotto è la causa principale di malnutrizione, costipazione, stanchezza e numerose malattie croniche.

ALIMENTI KILLER

Nessuna meraviglia che la farina bianca faccia parte alla fine dei 5 alimenti killer della nutrizione moderna che sono:

  1. Le proteine animali (carne, pesce, crostacei, latte, salumi, grana, latticini, uova, e derivati) e i grassi animali saturi inclusi gli Omega3-Omega6 ittici,
  2. Lo zucchero raffinato comune (saccarosio bianco), evidente e nascosto, e l’aspartame,
  3. I sali inorganici evidenti e nascosti,
  4. Il cibo cotto, il cibo concentrato, il cibo devitalizzato, il cibo spazzatura,
  5. Le farine bianche raffinate, per l’appunto.

COME MAI IL COLORE DEL PANE E’ COSI BIANCO RISPETTO A QUELLO DEL GRANO DA CUI E’ STATO PRELEVATO?

Il motivo è semplice: la farina usata per fare il pane bianco è sbiancata chimicamente, proprio come quando usi la candeggina per sbiancare i tuoi vestiti. Così, quando mangi il pane bianco, mangi anche i residui chimici degli sbiancanti. I produttori industriali di pane usano prodotti chimici differenti per lo sbiancamento che sono tutti abbastanza nocivi.

Eccone alcuni:

  • l’ossido di azoto,
  • di cloro e nitrosyl
  • perossido di benzoile miscelato con sali chimici vari.

Un agente sbiancante, l’ossido di cloro, combinato con le proteine qualunque siano, ancora rimaste nella farina, produce allossana.

L’ALLOSANA E L’ACRILAMIDE

Le farine vengono persino sbiancate chimicamente con ossido di azoto e di cloro, formando un potente veleno che si chiama allosana, usato per causare stati diabetici negli animali da laboratorio.

I ratti da laboratorio, nutriti a farine raffinate, muoiono comunque nel giro di una settimana. Siccome nessuno mangia farine crude ma viene loro applicato il calore del forno, i carboidrati cotti oltre i 110°C formano la acrilamide, potente veleno scoperto di recente.

L’ossido di cloro serve anche ad allungare la durata di conservazione della farina, ma non è propriamente salutare.

Inoltre, nel processo di produzione di farina bianca, la metà degli acidi grassi insaturi, che sono ad alto valore alimentare, si perdono nel processo di fresatura , e praticamente tutta la vitamina E è perduta con la rimozione di germe di grano e crusca.

Come risultato, il resto della farina del pane bianco che si acquista, contiene solo proteine di scarsa qualità e amido modificato.

VALORE NUTRITIVO DELLA FARINA E PANE BIANCO CHE ACQUISTIAMO

Contiene quasi esclusivamente amido e proteine di modesta qualità (9-13% circa). Durante il processo di raffinazione vengono persi all’incirca:

  • la metà dei preziosi acidi grassi polinsaturi
  • quasi tutte le vitamine
  • il 98% del magnesio
  • l’80% del ferro
  • il 75% del manganese
  • il 70% del fosforo
  • il 50% del calcio
  • il 50% del potassio

I valori possono variare ma tutti i dati confermano la distruzione della maggior parte degli elementi vitali nel corso del processo di raffinazione spinta.

L’osservazione di questa tabella comparativa ci dice che consumare alimenti prodotti con farina integrale (meglio da agricoltura biologica) come la pasta ed il pane integrali, è una forma di alimentazione a più elevato valore nutritivo e meno dannosa all’organismo di una dieta ricca di cibi prodotti con farine raffinate.

Per gli alimenti composti da farina bianca si parla opportunamente di “calorie vuote” in quanto assumendo troppi carboidrati semplici si giunge alla situazione simile a quella dell’assunzione degli zuccheri con:

  • aumento del glucosio nel sangue (ha lo stesso indice glicemico dello zucchero)
  • produzione di insulina (essenzialmente ormone dell’accumulo e immagazzinamento del grasso)
  • impedimento al riutilizzo del grasso
  • soppressione del glucagone (ormone che favorisce il consumo dei grassi e degli zuccheri)
  • soppressione dell’ormone della crescita (che è quello che favorisce l’aumento della massa muscolare a scapito di quella grassa)
  • aumento della sensazione di fame (per il calo del livello zuccherino nel sangue conseguente al picco di insulina).

Si può comprendere come l’eccesso di carboidrati faccia ingrassare, impedisca l’utilizzo del grasso accumulato da parte del nostro organismo quindi renda impossibile la diminuzione del peso corporeo e, nello stesso tempo, faccia aumentare lo stimolo della fame con una duplice possibilità:

  • se non si mangia abbondantemente facendo frequenti spuntini, ci si sente instabili, di cattivo umore, e inclini ad abbandonarsi a rovinose ricadute
  • se si segue lo stimolo della fame e si continua a mangiare molto, si rischia di diventare obesi, perdere l’autostima e andare incontro a sintomi quali l’affaticamento, la sonnolenza, la difficoltà di concentrazione e di apprendimento, l’indebolimento della memoria, il gonfiore intestinale per poi giungere a patologie più gravi.

TIPI DI FARINA CHE TROVIAMO NEI SUPERMERCATI O NEGOZI

  • farina “00” (letteralmente doppio zero). E’ una farina assolutamente priva di crusca, e quindi bianchissima. Viene chiamata anche “fior di farina”. Viene impiegata per le paste alimentari e dolci.
  • farina “0”. Meno bianca della farina “00” in quanto possiede una piccola percentuale di crusca. E’ la farina normalmente utilizzata per la panificazione e per la pasta fresca.
  • farina “1”. Ancora meno bianca della farina “0” in quanto possiede una percentuale maggiore di crusca. Utilizzata per il pane e per le pizze
  • farina “2”. Si può considerare una farina semintegrale poco consumata ma rappresenta una buona alternativa alla farina bianca quando non si è abituati alla farina integrale.
  • farina integrale. Contiene la massima quantità di crusca e risulta più’ ricca di fibre, di vitamine e di minerali rispetto alle farine bianche.

DA QUANDO CONSUMIAMO FARINA BIANCA?

Appena una sessantina di anni fa, nel dopoguerra. Prima, ad esempio, il pane veniva fatto esclusivamente con la farina integrale.

Solo negli ultimi 50 – 60 anni è stato introdotto il pane bianco, simbolo di un progresso economico e tecnologico che non ha tenuto conto della salute degli esseri umani.

Sempre nel dopo guerra, la coltivazione del grano ha subito delle profonde modifiche in seguito alla meccanizzazione e alla coltura agricola intensiva. La selezione genetica ha favorito le varietà più produttive e più adatte alla meccanizzazione come ad esempio il grano con stelo corto (perchè meno soggetto agli eventi atmosferici). Si è iniziato a fare massiccio impiego di concimi chimici per assicurare la massima resa produttiva, a fare uso dei diserbanti e degli antiparassitari Addirittura sono nate delle farine arricchite proprio per soccombere alla mancanza di questi nutrienti. Quindi le grosse industrie di raffinazione del grano aggiungono 4-5 vitamine e minerali inorganici pensando di compensare le 15-20 o più sostanze che si trovano nella crusca e nel germe. (senza considerare le fibre…)

Il business e l’avvento del consumismo hanno prodotto le seguenti motivazioni:

  • viene considerata come un prodotto puro e facilmente digeribile e rappresenta il simbolo del progresso tecnologico
  • ha una migliore lavorabilità nei processi industriali e sopratutto accorcia i tempi di lavorazione e ne migliora la conservabilità
  • sazia di meno per cui fa aumentare i consumi.

In definitiva sia i metodi di produzione sia l’impoverimento della farina raffinata con la totale sottrazione della crusca e del germe, non hanno tenuto conto della salute del consumatore e l’integrità dell’ambiente.

ALTRI GUAI CAUSATI DAL CONSUMO DI FARINA BIANCA

Chi ha provato ad impastare la farina integrale per fare il pane o la pasta in casa sa come sia difficile “legare” l’impasto. Per avere una buona coesione della farina e dare forma all’impasto viene aggiunta della farina bianca che fa da collante.

Infatti la farina bianca veniva usata, sciolta in acqua, per attaccare i manifesti o per rilegare i testi antichi. E’ proprio questa proprietà che, soprattutto nell’ultima parte dell’intestino, il colon, crea degli strati collosi che, col tempo possono diventare incrostazioni molto spesse e restringere il passaggio intestinale.

Secondo il professor Arold Ehret, metà delle persone hanno un accumulo nell’intestino di parecchi chili di scorie mai eliminate.

Anche il dr. Jensen, sottolinea come tutto questo materiale determina un cattivo funzionamento dell’intestino, e provoca una contrazione eccessiva o insufficiente con possibile alterazione della flora batterica intestinale.

Si possono verificare delle infiammazioni delle pareti intestinali con perdita dell’impermeabilità delle stesse a sostanze tossiche, parassiti o particelle di cibo non ben digerite che entrano così in circolo nel nostro corpo tramite il sangue o altri liquidi organici.

Le conseguenze possono essere: emicranie croniche, allergie, acne, psoriasi ed altre malattie della pelle, disturbi alla prostata, diverticoli, gravi costipazioni, prolassi intestinali, artriti, reumatismi, disturbi cardiaci, asma, problemi respiratori, noduli al seno, perdita di vitalità, stanchezza, depressione, mancanza di concentrazione, aggressività, attacchi di panico, infezioni, infiammazioni, poliartrite, problemi ai capelli, parassitosi intestinale che porta a digrignare i denti nella notte e diverse altre ancora.

OSSERVAZIONE SUI MULINI

Per soddisfare le richieste hanno cominciato a modificare le farine, miscelandole a vari grani nazionali ed esteri, tipo Manitoba provenienti dall’Australia e dal Canada.
Il grano tipo Manitoba è un grano che ha un alto valore proteico (19% circa) il cui il glutine dovrebbe essere più o meno il 16%, e viene usato per fare delle farine forti per lavorazioni particolarmente lunghe e con molti liquidi.

Qualche anno fa questo tipo di grano ha avuto dei forti aumenti di prezzo, e molti molini hanno cominciato ad aumentare le quantità aggiunte di glutine vitale di frumento secco nelle loro miscele, abbassando così la percentuale di utilizzo di questo grano.
So per certo che alcuni mulini arrivano ad aggiungere quantità di glutine intorno al 7-8% e con molta probabilità qualcuno anche di più.
Oltretutto questi mulini si trovano poi con un problema: aggiungendo molto glutine vitale la farina diventa rigida e per tanto sono costretti ad aggiungere anche del glutine idrolizzato oppure degli enzimi per renderla più estensibile.
Immaginate un elastico che quando è troppo duro e rigido si spezza prima del dovuto.

Tutto questo è permesso da una legislazione indifferente che non ha imposto alcuna quantità minima o massima di aggiunta di glutine.
La logica conseguenza di quanto detto, è che con tutto il glutine aggiunto alle farine il nostro stomaco sicuramente farà molta più fatica a digerirlo, questo perché il glutine è una gomma.
Ma con l’aumento del glutine nelle farine, chi fornisce gli enzimi per digerire tutta questa gomma?
Non potrebbe questo essere la causa, o un importante co-fattore, delle sempre più numerose intolleranze alimentari?
Concludo dicendo che i mulini più seri sono certamente quelli che macinano il grano molto lentamente senza esasperare la macinazione e utilizzano dei grani di tipo Manitoba per migliorare le prestazioni dei grani nazionali senza dover aggiungere glutine.

LA FARINA BIANCA E LE SUE PERDITE MINERAL VITAMINICHE

La farina bianca 00 è un alimento in voga ed in auge negli ultimi 60 anni, presente in pane, pasta, pizze, panini, merendine e dolci. Anche se derivata dai cereali, spesso geneticamente modificati in peggio, nulla ha di naturale essendo stato ogni suo chicco privato di due parti fondamentali come la fibra e la crusca esterna, e il germe di grano o embrione interno.

Questo implica una perdita netta di preziosi micronutrienti.

Se ne va l’80% di tiamina B1, il 60% di riboflavina B2, il 75% di niacina B3, il 50% di acido pantotenico B5 e il 50% di piridossina B6, il 50% del calcio,, il 70% del fosforo, l’80% del ferro, il 98% del magnesio, il 75% del manganese, il 50& del potassio e il 65% del rame.
Gli zuccheri semplici e i carboidrati raffinati (farina bianca, pasta, lavorati, cibi devitalizzati, etc..) richiedono poco metabolismo ed entrano nel flusso sanguigno rapidamente.

Il pancreas, l’organo che regola la quantità di insulina che viene rilasciata nel sangue, è indaffarato dall’improvviso aumento di zuccheri

Il risultato di tutto questo è una forte diminuzione della glicemia (solitamente entro un’ora), e una conseguente sensazione di letargia, confusione mentale, debolezza e senso falso di “fame!

TUTTO QUESTO PORTA FORTE ACIDITA’, CAUSA PRINCIPE DI OGNI MALATTIA

Come se non bastasse, questo fa in modo che lo zucchero causi l’aumento di peso, non solo a causa del suo innaturale contenuto calorico, ma in realtà perché altera il metabolismo!

Che cosa significa ciò?

Ecco cosa significa: se due gruppi di persone sono alimentate con lo stesso numero esatto di calorie, ma un gruppo prende le sue calorie dello zucchero e da prodotti raffinati, mentre l’altro gruppo consuma le calorie sotto forma di cereali integrali, frutta e verdure, il primo gruppo aumenta di peso, mentre l’altro no.

Questa constatazione ci viene da studi pubblicati da parte del Ministero della Salute degli USA.

Come abbiamo visto quindi poche sostanze nutritive sintetiche sono aggiunte nuovamente alla farina bianca che viene poi chiamata “arricchita”.

In realtà non c’è stato alcun reale “arricchimento” del prodotto originale, ma l’inganno e la distruzione della vita di una delle tante creazioni perfette che troviamo in natura.

I POSSIBILI ADDITIVI CHE POSSIAMO TROVARE NEL PANE (SECONDO LA LEGGE)

NELLA FARINE:

  • E 300 (Acido ascorbico)

NEGLI IMPASTI PER PANIFICAZIONE:

  • Additivi con effetto conservativo: E 260, 261, 262, 263, 270, 280, 281, 282, 283
  • Additivi antiossidanti: E325, 326, 327

NELL’ESTRATTO DI MALTO:

  • Additivi con effetto conservativo: E270, 280
  • Additivi antiossidanti: E325, 326, 327

Nei pani speciali ve ne sono molti di più perchè vengono aggiunti al latte in polvere. allo strutto, agli oli, ecc. per la conservazione, per il colore, per l’emulsione ecc. Si dovrebbe chiedere al panettiere l’elenco degli ingredienti e degli additivi del pane che acquistiamo per un consumo consapevole.

STATE ACCORTI

Non lasciatevi ingannare da prodotti che vengono pubblicizzati come cereali integrali, ma effettivamente non lo sono. Possono avere una qualche quantità di cereali integrali all’interno, ma ci possono essere un sacco di altri ingredienti inutili e malsani.

Per esempio, se il pane è morbido è molto difficile che sia davvero integrale. Assicurati di leggere tutti gli ingredienti con cura su tutti i prodotti che compri.

Se hai ancora la tendenza a mangiare cereali acquista soprattutto cereali integrali in chicchi, ce ne sono di innumerevoli qualità e tutti buonissimi.

UN CONTO SONO I CHICCHI INTEGRALI, UN ALTRO LE FARINE RAFFINATE

Nulla abbiamo contro i chicchi integrali del grano saraceno (che non è nemmeno un vero cereale), o contro i chicchi integrali ed interi di qualsiasi buon cereale. Possiamo metterli in acqua a intenerire, possiamo cuocerli in modo limitato mescolati a verdure o legumi, possiamo masticarli come stanno, possiamo persino farli germinare.

Fonte: Dott. Franco Berrino, medico ed epidemiologo dei tumori. Dal 1975 al 2015, ha diretto il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

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