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Non mangiate assolutamente il riso bianco! Il riso bianco, prima di arrivare sulle vostre tavole viene sbramato, sbiancato, spazzolato, lucidato e brillato. Ma cosa significa tutto ciò? Cosa mangiamo quando prepariamo il classico risotto, oppure scegliamo di mangiare “in bianco” un piatto di riso bollito? Qual è il valore nutrizionale di un riso bianco raffinato e cosa è opportuno scegliere se oltre a “riempirci la pancia” vogliamo anche che il nostro cibo ci apporti micro e macro nutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno? Uno dei nostri riferimenti del mondo medico scientifico, il professor Franco Berrino, in una sua intervista affermava: “quando bollite il riso bianco raffinato, da un punto di vista nutrizionale, quando lo scolate e buttate l’acqua, potete buttare via anche il riso, tanto è lo stesso”. Una bella provocazione, ma vera e vi spieghiamo perché.
Le 5 fasi della raffinazione:
Il riso così ottenuto è pronto per essere consumato, che ne dite? Ora è chiaro perché, essendo esclusivamente amilaceo, povero di proteine, sali minerali, grassi e vitamine, non può essere considerato un alimento completo. Non solo, la paraffina usata per la brillatura può essere dannosa per la mucosa gastrica e il silicato di magnesio contenuto nel talco è sospetto cancerogeno per lo stomaco.
Quindi… Meglio il riso integrale
Il riso cosi come raccolto non è commestibile, ma una volta sbramato si: è questo il riso integrale. Senza le successive fasi della lavorazione conserva tra il 6% e l’8% di proteine (ricche di aminoacidi essenziali) a seconda della qualità, l’80% circa di glucidi e circa il 3% di grassi, inoltre contiene alcune vitamine del gruppo B (B2, poca, e B3), vitamine E, acido folico, e poi minerali: calcio, magnesio, potassio, sodio, zolfo, rame e zinco. Ovviamente le quantità variano tra le varie specie. Tra i risi raffinati invece il “parboiled“, grazie ad una specifica fase di lavorazione durante la quale viene messo a bagno per qualche giorno e trattato con vapore, contiene vitamine del gruppo B e ferro da 2 a 4 volte superiori alle altre qualità. Da notare che nel riso raffinato proteine e grassi sono pressoché inesistenti, per cui la struttura biochimica risulta molto simile a quella degli zuccheri semplici, cosi come avviene per i prodotti a base di farina bianca 00.
Riso: quali altre proprietà?
Il riso è un alimento ben digeribile, quindi non affatica lo stomaco e non provoca gonfiori, per cui è preferibile ad un piatto di pasta bianca (di grano e farro o kamut) per chi è soggetto a sonnolenza dopo il pasto. Inoltre essendo naturalmente privo di glutine è un ottima soluzione per chi soffre di celiachia o di intolleranza al glutine. E’ comunque sempre consigliabile variare la propria dieta, anche se non si hanno problemi di intolleranza, variando il più possibile gli ingredienti base dei nostri piatti. Nella sua forma integrale oltre ad essere un alimento completo e ben bilanciato e ricco di vitamine, minerali ed altri micronutrienti, è ideale in caso di infiammazioni o malesseri generate da stati infiammatori.
Le proprietà antinfiammatorie del riso integrale
Il riso integrale è il cereale più importante per le sue azione antinfiammatoria. Quando si acquista conviene dare la preferenza a quello biologico perché il germe e la crusca presenti in esso, a differenza del riso bianco che ne è privo, è probabile che abbiano contengano i pesticidi che il chicco ha assorbito. Gran parte delle malattie e dei vari malesseri infatti sono spesso associati ad uno stato infiammatorio. E’ questo il motivo per cui è opportuno per osservare una dieta antinfiammatoria, che riduca i cibi che favoriscono l’infiammazione e favorisca quelli capaci di attenuarla o addirittura di eliminarla. La macrobiotica insegna che in caso di uno stato infiammatorio acuto è addirittura consigliabile assumere solo riso integrale per alcuni giorni, anche passato per formare una crema, da condire con semi di lino o semi di zucca tritati.
Per completezza di informazione infine ricordiamo che i principali alimenti che favoriscono l’infiammazione sono invece i cibi di origine animale in particolare i prodotti animali ricchi di grassi e molto salati come carni, insaccati, e formaggi. Gli zuccheri semplici e in generale tutti gli alimenti che innalzano il tasso di zuccheri nel sangue predispongono anch’essi all’infiammazione, non solo i dolci ma tutti i cibi raffinati e confezionati. Anche le patate e le altre solanacee (pomodori, melanzane, peperoni ) abbiano questo stesso effetto.
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