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La manipolazione mediatica

La manipolazione mediatica

A cura di Pasquale Kovacic.

Tutto ciò che deve essere definito “veritiero” e preso come linea guida, viene trasmesso in maniera ipnotica dai media.

Si tratta di un circolo vizioso, all’interno del quale, in maniera dogmatica, tutto è “auto-referenziante”.

Quindi, si impongono come unici fautori della vera informazione e senza poter verificare nulla, dobbiamo credere a ciò che ci dicono, solo perché sono loro a dirlo.

Per coloro che sono sempre alla ricerca delle “fonti” delle notizie e che credono così di poter accedere a delle verità, sappiate che tutte quelle che si definiscono “fonti”, altro non sono che giri viziosi auto-referenzianti.

Se io vi dicessi che una cosa è vera perché sono io stesso a dirla, cosa pensereste di me?

Eppure è proprio così che accade; dobbiamo credere per vero tutto ciò che ci dicono, solo perché sono loro a dirlo e senza mai documentare veramente nulla.

Allora, facciamo in modo che le “fonti”, siano il nostro pensiero critico e la nostra coscienza e smettiamo di cercarle nelle istituzioni, le quali, attraverso una millantata autorevolezza, non fanno altro che dirigere il nostro pensiero e le nostre azioni, verso ciò che si sono prefissi, ovvero verso le loro “filosofie”, che sono ossequiose unicamente alle regole monetaristiche e quindi, non corrispondono MAI alla verità.

Il discorso si amplifica e si conferma, quando consideriamo il fatto che le società che gestiscono i media e quindi l’informazione, appartengono, come proprietà esclusiva alle stesse persone che detengono il potere, oppure sono da loro finanziate.

Chi si permetterà mai di diffondere un qualcosa che non sia filtrato e che possa danneggiarli, mettendo a repentaglio il lavoro, la carriera e quindi il loro “benessere personale”, inteso come le loro tasche?

Per condizionare l’opinione pubblica, utilizzano dei meccanismi di manipolazione mentale molto sofisticati; è da tenere presente che chi progetta pubblicità, telegiornali e programmi televisivi in genere, sono persone che conoscono il funzionamento della mente umana, molto più di noi e che sanno molto bene come condizionarla.

Un esempio di questo, a cui possiamo fare caso è come presentano diversamente una persona, a seconda che la vogliano rendere simpatica o antipatica agli occhi dei telespettatori. 

Esiste sempre la foto di una persona mentre ne parlano; “un’immagine vale più di mille parole”; e caspita se è vero!

Se vogliono fornire un’idea positiva di quella persona, ne parleranno bene, con sotto un’immagine che la ritrae in una posa bella, sorridente e magari in mezzo alla gente; se invece vogliono fornire un’idea negativa di quella persona, ne parleranno male, o semplicemente diffonderanno una notizia su ciò che abbia detto o fatto, presentando un’immagine ridicola, solitaria e con un’espressione magari arrabbiata.

Avete fatto caso che, appena il Movimento 5 stelle è riuscito ad entrare in politica, tutte le volte che nei telegiornali parlavano di Beppe Grillo, anche se annunciavano solo ciò che aveva detto o fatto, anche se positivo, fornivano un’immagine di lui dove era sempre imbronciato o addirittura urlante?

Trasmettendo anche il classico servizio da telegiornale, dove facevano vedere, magari l’unico momento di una conferenza, in cui parlava concitato o diceva parolacce?

Il loro scopo era di trasmettere alla gente, l’immagine di una persona instabile, rabbiosa e inadatta a governare, di modo che la gente, prendendolo in antipatia, non votasse mai né per lui né per il suo Movimento.

Questo è solo un esempio per descrivere uno dei meccanismi, che vengono utilizzati per la manipolazione mediatica, in realtà si tiene a precisare e chi segue lo scrivente da tempo lo sa benissimo, che lo stesso è totalmente apolitico e quindi avverso al sistema che governa il Mondo e non ha preferenza alcuna, se non verso la Natura.

Quindi, vittime di tutto ciò, diamo il valore sbagliato alle cose, perché portati a farlo, attraverso espedienti ben studiati e magistralmente messi in pratica, da coloro che mirano solo a mantenere e consolidare il loro potere sempre di più, sempre a scapito della popolazione.

Se, consapevoli di vivere in un Mondo dove c’è chi muore di fame, abbiamo un giorno libero, a cosa lo dedicheremmo?

La massa guidata dalla mente fuorviata, va a fare shopping oppure organizza una gita fuori porta; la minoranza guidata dalla coscienza, partecipa a una distribuzione di viveri per i non abbienti.

W LA MINORANZA!!!

Gli infiltrati nelle manifestazioni

Solitamente, una manifestazione viene organizzata per rendere pubblica una protesta, ed è un modo pacifico per richiedere de cambiamenti.

Infatti, non tutte le manifestazioni cittadine nascono violente, ce ne sono state anche di pacifiche e comunque anche con quelle non si è mai ottenuto niente.

Come mai?

A che cosa serve allora manifestare nelle piazze e nelle strade?

La cosa assurda è che una manifestazione cittadina, per poter avere luogo, deve essere autorizzata dalle istituzioni.

E allora che protesta è?

Ma a prescindere da questo, ciò che è necessario valutare è il motivo scatenante della manifestazione; quando questo è riferito a una minoranza, ed è autorizzata, la si lascia sfogare e prima o poi finisce, ma se ciò che la scatena è qualcosa che è contro le istituzioni, non è autorizzata e riguarda tutti, lasciarla sfogare in maniera pacifica, può essere pericoloso, perché diventerebbe un chiaro invito alla ribellione, per tutta la popolazione.

Allora, per creare paura e dissociazione nell’opinione pubblica, si mescolano dei soggetti violenti a quelli pacifici, pagati per creare disordini di vario tipo, perché come tutti ben sappiamo, chi usa la violenza, anche se ha ragione, passa dalla parte del torto e l’esempio non viene seguito dalla maggioranza.

E le televisioni e i telegiornali, concentreranno i loro servizi e le loro immagini, solo ed esclusivamente sui disordini da loro provocati.

Un esempio molto chiaro di questo, avvenuto di recente è la vicenda dei gilet gialli in Francia, che dopo essere scesi per le strade in centinaia di migliaia si sono ridotti a poche decine e in televisione si vedevano solo cassonetti e auto bruciate.

Il fatto è che la popolazione pacifica, non conoscendo questo stratagemma è convinta che sia una parte del popolo stesso a usare la violenza, mentre invece non è per niente così.

Il risultato che si ottiene è che tutti i manifestanti, anche quelli pacifici, si prendono delle manganellate e finiscono in prigione; che tutto rimane com’è, o al massimo chi è al potere concede un contentino per sedare gli animi e poi trova un diverso modo, per fare comunque ciò che aveva deciso e programmato.

Questo è il motivo per cui, una rivoluzione che voglia ottenere dei risultati tangibili, concreti e che mostri la vera sovranità del popolo, non deve essere portata nelle strade, ma deve avvenire cambiando le nostre abitudini quotidiane, in maniera silenziosa, ma determinata, facendo in modo che nessuno possa fermarla, in nessun modo.

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