Le menzogne della storia

Le menzogne della storia

A cura di Pasquale Kovacic.

Ad oggi, l’America risulta essere in guerra da ben 227 anni, su 245 che esiste come Stato.

Un dato questo, che deve fare riflettere molto bene e fare capire con chi abbiamo a che fare.

Infatti, la guerra è per i banchieri americani, la più grande fonte di profitto; perché costringe lo Stato a chiedere ancora più prestiti alla banca centrale pagando il relativo interesse.

Inoltre loro finanziano ambo le parti del conflitto e una volta distrutte le città, ne finanziano anche la ricostruzione.

La Costituzione americana però, non permette agli Stati Uniti di iniziare arbitrariamente una guerra di oppressione e riserva al solo parlamento il potere di dichiarare guerra ad un’altra nazione, in caso diventi necessario difendersi.

Per questo motivo, ogni volta che un Presidente americano ha voluto prendere parte ad una guerra o iniziarne una nuova, ha dovuto servirsi di un incidente creato ad hoc, un pretesto per giustificare l’intervento armato di fronte al parlamento e alla popolazione.

Sin dall’istituzione della FED, tante piccole e grandi guerre sono state condotte, ma occupiamoci di quelle più significative e conosciute.

La guerra Hispano Americana

Nel 1898, gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Spagna per sottrarle il controllo di Cuba, indispensabile per poter a loro volta controllare l’intero Golfo del Messico.

Il pretesto inventato dall’allora Presidente McKinley, fu l’affondamento della nave militare “Maine” ancorata al largo di Cuba, di cui furono incolpati gli spagnoli, nonostante questi si dichiaravano totalmente estranei al fatto.

Le immagini della nave semi affondata e quelle dei funerali dei marinai, furono fatte passare nei primi cinegiornali dell’epoca, generando nel paese uno stato di indignazione, sufficiente a poter scatenare una guerra che, nel frattempo, il futuro Presidente Roosevelt, allora Ministro della marina militare americana, aveva preparato nei minimi dettagli.

Roosevelt, la cui famiglia era proprietaria di banche a New York sin dal 18esimo secolo e di cui lo Zio Fredrik era un consigliere della FED, era molto ben disposto verso gli interessi dei banchieri.

Solo nel 1980, quasi un secolo dopo, gli americani avrebbero riconosciuto che gli spagnoli, non furono responsabili dell’attacco, dicendo però, per non “autoaccusarsi” che la nave militare “Maine” era affondata perché alcuni esplosivi, erano stipati troppo vicini alle caldaie.

Nel frattempo, l’intera armata spagnola era stata distrutta e così, gli americani, diventavano la nuova potenza marittima mondiale, con postazioni strategiche che andavano dai Caraibi fino alle Filippine.

La prima guerra mondiale

Nel 1914, in Europa, scoppiò la prima guerra mondiale incentrata sul conflitto anglo-tedesco.

L’opinione pubblica americana, non voleva avere niente a che fare con quella guerra, infatti, l’allora Presidente Wilson, dichiarò pubblicamente la sua neutralità.

Ma, in realtà, dietro alle “facciate”, il governo americano controllato dai banchieri della FED, stava cercando tutte le scuse possibili per entrare in guerra.

Il Colonnello Edward House, era uno dei principali consiglieri e mentore del Presidente Wilson, che aveva stretti contatti con i banchieri della FED, che volevano l’ingresso in guerra.

In documenti riguardanti una conversazione intercorsa tra il Colonnello House e il Ministro degli Esteri inglese Sir Edward Grey, su come poter riuscire a fare entrare l’America in guerra, si evince la chiara intenzione di portare indignazione all’opinione pubblica americana, facendo in modo che una nave da crociera, con a bordo dei cittadini americani venisse affondata dall’esercito tedesco e che questo sarebbe stato sufficiente per consentire all’America di entrare in guerra.

Pare anche, che qualcuno fece sapere di nascosto ai tedeschi, che quella nave trasportava un importante carico di armamenti militari destinati agli inglesi.

Quindi, nonostante l’ambasciata tedesca fece pubblicare sul “New York Times”, che chi si sarebbe imbarcato su quella nave l’avrebbe fatto a suo rischio e pericolo, il 7 Maggio del 1915, una nave da crociera chiamata “Lusitania”, venne deliberatamente portata sulle acque territoriali tedesche, dove chiaramente vi erano sottomarini e navi militari tedeschi, che la silurarono facendo esplodere un carico di munizioni a bordo.

La nave affondò in 18 minuti e rimasero uccise 1200 persone tra cui un centinaio di americani, come previsto un’ondata di indignazione colpì il popolo americano e l’America entrò in guerra poco dopo.

La prima guerra mondiale causò la morte di 323.000 americani e J.D. Rockefeller guadagnò 200 milioni di Dollari, approssimativamente pari a circa 1,9 trilioni di Dollari secondo i valori correnti, senza contare che la guerra costò 30 miliardi di Dollari agli americani, molti dei quali furono presi in prestito dalla FED.

La seconda guerra mondiale

Il 7 Dicembre del 1941, il Giappone attaccò la flotta americana a Pearl Harbor, il famoso “giorno dell’infamia” come dichiarò l’allora Presidente Roosevelt, scatenando l’ingresso degli americani in guerra; ma vediamo chi sono veramente gli infami.

Dopo 60 anni di informazioni venute a galla sugli attacchi di Pearl Harbor è emerso non solo che quegli attacchi erano noti settimane prima, come dichiarò successivamente anche l’Ammiraglio Kimmel, comandante della flotta americana a “Pearl Harbor”, ma che furono del tutto voluti e provocati.

Il Segretario di Guerra di Roosevelt Henry Stimson, documentò, in una annotazione ufficiale del 25 Novembre del 1941, una conversazione intercorsa tra lui e lo stesso Roosevelt, dove si diceva che per riuscire a entrare in guerra, era necessario manovrare i giapponesi, affinché fossero loro a fare partire il primo attacco, così che non rimanesse alcun dubbio su chi fossero gli aggressori.

Nelle settimane seguenti, Roosevelt fece in modo di provocare i giapponesi mostrando atteggiamenti di chiusura nei loro confronti: bloccò tutte le importazioni di petrolio americano verso il Giappone, congelò tutti gli investimenti del Giappone negli Stati Uniti, rese pubblici finanziamenti alla Cina nazionalista e fornì aiuti militari ai britannici entrambi nemici del Giappone e questo, oltretutto, costituisce una violazione delle regole internazionali in caso di guerra.

Il 4 Dicembre del 1941, 3 giorni prima dell’attacco, i servizi segreti australiani informarono Roosevelt, di truppe giapponesi in movimento verso Pearl Harbor. Roosevelt li ignorò e quindi come fu sperato e consentito, il Giappone sferrò il suo attacco uccidendo 2400 militari.

Prima di questo evento, l’83% degli americani non voleva avere niente a che fare con la guerra, subito dopo ci furono invece un milione di volontari.

Inoltre, la potenza militare della Germania nazista, era ampiamente supportata da due organizzazioni, una era la I.G. Farben, che le produceva l’84% degli esplosivi e lo “Zyklon B”, utilizzato per uccidere milioni di ebrei nei campi di concentramento.

Uno dei partner taciuti della I.G. Farben era la Standard Oil Company di J.D. Rockefeller, che produceva un additivo speciale, senza il quale l’aviazione tedesca non poteva operare.

I massicci bombardamenti su Londra della Germania nazista, furono infatti possibili solo grazie alla vendita di 20 milioni di Dollari di carburante alla I.G. Farben, da parte della Standard Oil Company di J.D. Rockefeller; questo è uno solo dei casi dove l’America ha finanziato entrambi i fronti della seconda guerra mondiale.

L’altra organizzazione era la “Union Banking Corporation” di New York, la quale non solo ha finanziato parte dell’ascesa al potere di Hitler, ma era anche la banca che riciclava il denaro sporco dei nazisti e che venne poi in effetti denunciata per avere milioni di Dollari nazisti nei suoi caveau.

La “Union Banking Corporation” di New York, fu successivamente condannata per violazione dell’embargo.

Ma sapete chi era il Direttore e Vice Presidente della “Union Banking Corporation” di New York?

Prescott BUSH, il padre dell’ex Presidente George BUSH e quindi il nonno dell’ancora ex Presidente George W. BUSH; tenete a mente tutto ciò, quando considerate le inclinazioni morali e politiche della famiglia BUSH!

La guerra del Vietnam

La dichiarazione di guerra ufficiale degli Stati Uniti al Vietnam del Nord del 1964, avvenne dopo un “presunto” incidente che coinvolse dei cacciatorpedinieri USA, attaccati da un torpediniere vedetta nordvietnamita nel Golfo di Tonkin.

Questo, fu il pretesto per lo spiegamento massiccio di truppe americane e l’inasprimento del conflitto.

Ma questa volta, a differenza delle altre dove si era in qualche modo provocato il nemico, l’attacco in questione, NON E’ MAI AVVENUTO!

E’ stato un evento del tutto simulato, per legittimare l’entrata in guerra degli Stati Uniti.

L’ex Segretario della Difesa americana Robert McNamara, che fu colui che diede l’annuncio ufficiale alla stampa dell’entrata in guerra dell’America contro il Vietnam del Nord, ha affermato 40 anni dopo, che l’incidente del così detto “Tonkino” fu un “errore”, mentre altri insider e ufficiali avevano già svelato pubblicamente che si trattava di una farsa inventata, una totale menzogna.

Una volta entrati in guerra, i banchieri facevano affari come sempre; nell’Ottobre del 1966, il Presidente Lyndon Johnson, innalzò le restrizioni commerciali verso i paesi dell’area sovietica, ben consapevole che i sovietici controllavano l’80% delle forniture militari nordvietnamite.

Di conseguenza, gli interessi di Rockefeller, finanziarono stabilimenti nell’allora Unione Sovietica, che vennero usati per produrre equipaggiamento militare da inviare nel Vietnam del Nord.

Ma il sostegno economico di entrambi i fronti del conflitto è solo un lato della medaglia: nel 1985 le regole di ingaggio del Vietnam, vennero desegretate e queste illustravano ciò che ai militari americani era vietato e consentito nel conflitto.

Conteneva regole come che i sistemi di difesa antiaerea, non potevano essere bombardati, se non si era certi della loro totale operatività; nessun nemico poteva essere inseguito se superava i confini del Laos o della Cambogia; e il più rivelatore di tutti: gli obiettivi strategici più critici, non potevano essere attaccati se ciò non veniva promosso da alti ufficiali militari.

La cosa molto poco chiara è che oltre a questa imposizione di limitazioni, il Vietnam del Nord ne era stato informato e perciò poté creare una intera strategia sulla base di quelle limitazioni, previste per l’esercito americano.

Questa è la ragione per cui quella guerra durò molto a lungo e la conclusione è solo questa: la guerra del Vietnam non fu concepita per essere vinta, ma solo per essere sostenuta; una guerra per il profitto, che ebbe come risultato, la morte di 58.000 americani, di più di 3 milioni di vietnamiti e l’entrata dei soliti svariati miliardi nelle tasche dei banchieri americani.

La prima guerra del Golfo

Nel 1990, la situazione fra gli Stati Uniti e l’Iraq di Saddam Hussein, si era fatta tesa e l’allora Presidente George Bush, consigliato da una squadra di conservatori a lui molto vicini, decise di intraprendere un intervento armato nei confronti del dittatore iracheno.

Il pretesto, questa volta, fu che fecero sapere a Saddam Hussein, che l’America non avrebbe avuto niente in contrario se lui si fosse appropriato dei campi petroliferi del Kuwait, un territorio che L’Iraq da sempre reclamava come proprio.

La trappola funzionò e Saddam invase il Kuwait.

Subito dopo Dick Cheney, che ai quei tempi era Ministro della Difesa, fece avere all’Arabia Saudita delle immagini satellitari, che mostravano 250.000 soldati iracheni, appostati verso il confine del loro paese.

Temendo un invasione imminente, i sauditi concessero agli americani, il premesso straordinario di stabilire delle basi militari PROVVISORIE sul loro territorio, mettendoli in grado di poter attaccare comodamente l’Iraq.

Contemporaneamente, partiva una massiccia campagna mediatica contro Saddam Hussein, che veniva accusato di avere usato contro i suoi connazionali Curdi, delle armi chimiche, che gli stessi americani gli avevano venduto.

La campagna mediatica contro Saddam Hussein, raggiunse il culmine con la dichiarazione pubblica di un’infermiera kuwaitiana, che descriveva al Mondo le atrocità commesse da soldati iracheni, negli ospedali del suo paese invaso.

Raccontò di soldati iracheni armati di mitra, che toglievano i neonati dalle incubatrici, portandole via e lasciando morire i neonati sul freddo pavimento.

La notizia fece il giro del Mondo e da quel momento, nessuno ebbe da ridire sui bombardamenti all’Iraq da parte degli americani.

Qualche anno dopo, dei giornalisti vennero in possesso di alcune foto satellitari, che erano state scattate dai russi sulla stessa zona di deserto e proprio negli stessi giorni; le stesse immagini che gli americani, avevano fornito all’Arabia Saudita, che mostravano distintamente dei carri armati iracheni al centro di Kuwait City, rivelavano che lungo la frontiera con l’Arabia Saudita, non c’era assolutamente NULLA; non un mezzo, non un uomo, non un carro armato.

Anche l’infermiera, che aveva commosso il mondo con il racconto dei neonati e delle incubatrici, si rivelò essere la figlia dell’Ambasciatore del Kuwait a Washington, che aveva raccontato una storia del tutto inventata, recitandola ad arte, dopo essere stata addestrata professionalmente da una delle più note società di pubbliche relazioni di Washington, la “Hill & Knowlton”.

Nel frattempo gli americani, ne avevano approfittato per piazzare delle basi militari PERMANENTI in Arabia Saudita e per sterminare l’intero esercito iracheno.

In uno spietato e vile tiro al bersaglio e in piena violazione di tutti i trattati di guerra mai esistiti, migliaia di soldati iracheni furono massacrati e letteralmente inceneriti dall’aviazione americana, mentre si trovavano del tutto scoperti e impossibilitati a fuggire sulla via del ritorno a Baghdad.

Progetti di provocazione bellica mai utilizzati

Oltre ai casi storici accertati, vi sono altri progetti di provocazione bellica, che per un motivo o per l’altro, non sono mai stati utilizzati, o quasi.

Fra questi, molto interessante è quello denominato “Operazione Northwoods”; si tratta di un piano della CIA del 1962, che è stato desegretato solo recentemente.

Era il momento il cui l’America cercava disperatamente di riprendersi il territorio di Cuba, perso nel 1959 con la rivoluzione castrista guidata appunto da Fidel Castro.

Il documento, nel paragrafo “Giustificazioni per un intervento militare contro Cuba” elencava diverse possibilità: “Fare esplodere una nave nella baia di Guantanamo e poi dare la colpa ai cubani”; oppure: “Fare esplodere un’imbarcazione senza passeggeri e farlo sembrare uno spettacolare attacco da parte dei cubani, via aria o via mare, gli Stati Uniti potrebbero poi effettuare un intervento di recupero degli inesistenti superstiti, mentre la lista delle vittime pubblicata dai giornali americani, potrebbe causare indignazione nazionale”; e ancora: “Sviluppare una campagna di terrorismo cubano nella zona di Miami o anche Washington”; e ancora: “Fare affondare una nave carica di cubani in viaggio verso la Florida”; e ancora: “Attentare alla vita dei rifugiati cubani negli Stati Uniti, arrivando anche a ferirli davvero, in situazioni che verrebbero poi fortemente pubblicizzate”; e ancora: “Tentativi di dirottamenti contro aerei civili e navi, potrebbero apparire come una serie di aggressioni in qualche modo approvate da governo cubano”.

E poi, soprattutto, il documento riporta questa idea; leggete con attenzione: “Creare un incidente in cui dimostrare, in maniera convincente, che un aereo cubano ha attaccato e abbattuto un aereo civile americano, che viaggiava dagli Stati Uniti al Sud America sui cieli di Cuba; un aereo della base di Eglin, verrebbe dipinto e numerato, come un’esatta copia di un aereo civile che appartiene a una società controllata dalla CIA nella zona di Miami; al momento prestabilito, il duplicato andrebbe a sostituire l’aereo civile e sarebbe riempito con dei passeggeri prescelti, tutti imbarcati con falsi nomi, accuratamente preparati prima; l’aereo civile, verrebbe trasformato in un DRONE TELECOMANDATO; il decollo degli aerei, verrebbe programmato in modo da permettere un incontro al largo della Florida e dal punto d’incontro, l’aereo scenderebbe ad altitudine minima, per scomparire dal radar e atterrerebbe direttamente su una pista secondaria della base di Eglin, dove sarebbero stati organizzati in anticipo l’evacuazione dei passeggeri e il ritorno dell’aereo al suo stato originale; (che fine facciano quei passeggeri non viene specificato); l’aereo telecomandato, proseguirebbe nel frattempo il suo piano di volo e una volta arrivato su Cuba, inizierebbe a trasmettere segnali di emergenza dicendo di essere attaccato dai Mig cubani; la trasmissione verrebbe interrotta dalla distruzione dell’aereo, che verrebbe provocata da un segnale radio a distanza”.

Ma non vi ricorda niente quest’ultima idea?

Sono solo “coincidenze” tutte le similitudini, con L’11 Settembre, come per esempio il volo “American 77”, che si schiantò sul Pentagono e scomparì dai radar, poco prima di ricomparire sui cieli di Washington?

O come la lista di passeggeri prescelti e imbarcati con falsi nomi e quindi con documenti falsi?

E i droni telecomandati “travestiti” da aerei che si schiantarono contro le Torri Gemelle?

Ma c’è dell’altro; il 7 Luglio del 2005, a Londra esplosero delle bombe su 3 treni della metro e un autobus uccidendo 56 persone.

Quello stesso giorno, si doveva tenere un’esercitazione antiterrorismo che riguardava; LA STESSA IDENTICA SERIE DI ESPLOSIONI, ESATTAMENTE NELLE STESSE STAZIONI DELLA METRO, ESATTAMENTE AGLI STESSI ORARI; esattamente come successe l’11 Settembre.

Infatti, la mattina dell’11 Settembre, si dovevano tenere delle esercitazioni che, guarda caso, riguardavano dei dirottamenti aerei che avrebbero dovuto poi dirigersi verso il World Trade Center e verso il Pentagono.

L’11 Settembre

Nel 1980, la Russia, provata da forti divisioni interne, invade l’Afghanistan per cercare di espandere la propria area di influenza.

Il Governo americano, sotto la guida di Ronald Reagan, appena eletto Presidente, tramite la CIA ingaggiò Osama Bin Laden e i suoi “Freedom Fighters”, i combattenti per la libertà detti anche “Mujahidin”, fornendo loro tutto l’aiuto militare, economico e strategico necessari.

Questi, riuscirono nel loro intento e vinsero la guerra afghana contro i sovietici, ricacciandoli dentro il loro confine.

Fu in quell’occasione che venne creato il famoso “Al Qaeda”, che altro non era che il database, che conteneva i nomi di tutti i Mujahidin, sostenuti appunto dagli USA e dalla CIA per quella operazione.

Come disse anche “Robin Cook”, ex Ministro degli Esteri inglese: ”Non esiste nessun esercito islamico o gruppo terroristico chiamato Al Qaeda e ogni ufficiale dell’Intelligence ben informato lo sa; ma esiste un’azione di propaganda, per far sì che la gente creda nella presenza di un’entità ben definita; dietro questa propaganda, ci sono gli Stati Uniti”.

Prima del 1980, l’Afghanistan produceva lo 0% della produzione mondiale di oppio; a partire dal 1986, iniziarono a produrre il 40% dell’offerta mondiale di eroina; nel 1999 producevano l’80% del totale mondiale.

Ma poi è successo qualcosa di inaspettato: i talebani salirono al potere e dal 2000 iniziarono a distruggere, la maggior parte dei campi di oppio.

La produzione crollò da 3000 a 185 tonnellate, una riduzione del 94%.

Il 9 Settembre del 2001, i piani completi per l’invasione dell’Afghanistan erano sulla scrivania del Presidente George W. Bush e due giorni dopo hanno avuto il pretesto per l’attacco.

Oggi la produzione dell’oppio è sotto il controllo degli Stati Uniti in Afghanistan, che ora fornisce quasi il 90% della produzione mondiale di eroina, superando quasi ogni anno i record della produzione.

Il pretesto è stato utilizzato per dare inizio a due guerre illegali non provocate, una contro l’Iraq e nuovamente Saddam Hussein accusato di possedere armi di distruzione di massa MAI TROVATE e una contro l’Afghanistan, ritenuta FALSAMENTE, tramite Osama Bin Laden, la responsabile degli attacchi al World Trade Center e al Pentagono.

Infatti, non sono MAI state fornite prove TANGIBILI e SCHIACCIANTI del coinvolgimento di Osama Bin Laden negli attacchi dell’11 Settembre. 

Esiste solo un video, che “si dice” sia stato ritrovato in Afghanistan, dove Osama Bin Laden, avrebbe ammesso la sua responsabilità negli attacchi.

Questa specie di “confessione” è stata ritenuta una prova, amplificandola come al solito tramite i media, ma quel video oltre che essere di scarsissima qualità, mostra un uomo che ha visibilmente la pelle più scura, le guance più piene e il naso più largo di quello di Osama Bin Laden, rispetto a tutti gli altri suoi video disponibili.

Al contrario, invece è ben documentato, che nel 2001 Osama Bin Laden, ha trascorso due settimane in un ospedale americano a Dubai, fu curato da un dottore americano e ricevette una visita da un agente locale della CIA.

Nel 1996, il fratello più grande di Osama, Salim Bin Laden, ha assunto un uomo in Texas, dal nome Jim Bath, perché gestisse tutti gli investimenti negli Stati Uniti, per conto appunto della famiglia Bin Laden.

Si dà il caso, che Jim Bath sia anche un amico d’infanzia ed ex pilota della guardia nazionale di George W. Bush.

Le connessioni tra le famiglie Bush e Bin Laden, diventarono ancora più chiare, quando George Bush, padre di George W. Bush, fece due viaggi in Arabia Saudita, nel 1998 e nel 2000 e incontrò la famiglia Bin Laden per conto del gruppo Carlyle.

George Bush, incontrò anche l’altro fratello più grande di Osama, Shafig Bin Laden, sempre in rappresentanza del gruppo Carlyle, proprio la mattina dell’11 Settembre.

Un caso?

Naturalmente no; il gruppo Carlyle è uno dei più grandi appaltatori, nel settore della difesa, che accumulò ingenti profitti dalle guerre in Iraq e in Afghanistan e che continua ad accumularne tutt’oggi dalla guerra al terrorismo.

L’11 Settembre è ormai sempre più noto essere stato un “false flag”, ovvero un “auto attentato”; esistono documenti e documentari presenti in internet che analizzano nel dettaglio tutto l’accaduto, svelando come le spiegazioni fornite dalla versione ufficiale sfidino le leggi della fisica e della comune intelligenza, come per esempio, che gli aerei che colpirono le torri gemelle fossero dei droni comandati a distanza e di come il crollo delle torri e dell’edificio 7, siano state delle demolizioni controllate.

Addirittura, hanno voluto far credere, che un aereo possa scomparire all’interno del terreno, come nel caso di Shanksville, o che possa evaporare lasciando un foro molto più piccolo delle sue stesse dimensioni, nelle mura della costruzione, come nel caso di quello che colpì il Pentagono.

Tali rivelazioni e moltissime altre, sono state più volte sottoposte al governo americano come semplici domande alle quali dare delle semplici risposte; non solo questo non è mai avvenuto, ma non sono mai state minimamente prese in considerazione, anche quando a chiedere di fare chiarezza, erano i parenti delle vittime in persona.

L’11 Settembre fu inscenato un pretesto per la guerra non differente dall’affondamento del “Maine” e del “Lusitania”, dall’attacco di Pearl Harbor”, dalla menzogna del “golfo di Tonkin” e dalla trappola a Saddam Hussein.

Tuttavia l’11 Settembre fu il pretesto per un’altra guerra ancora: LA GUERRA CONTRO TUTTI NOI!

Infatti, dopo quell’evento, mole cose sono successe e con la scusa del terrorismo, molti diritti sono stati negati alle popolazioni.

Quindi, hanno inventato il “terrorismo”.

Il termine “Terrorismo” ha letteralmente due significati:

1) Uso sistematico del terrore, per manifestare la propria identità attraverso la violenza e l’intimidazione, al fine di generare paura.

2) Tecnica usata dai governi per manipolare la pubblica opinione, al fine di perseguire un proprio piano.

Il Mondo è stato conquistato da un manipolo di individui, che rappresentano poteri finanziari e che dominano le risorse naturali che servono per vivere, controllando il denaro che ci serve per ottenere queste risorse.

Il risultato finale, come possiamo notare ad oggi è un monopolio mondiale che non si basa sulla vita degli uomini, ma sul potere finanziario delle banche e delle multinazionali.

E dato che crescono le ineguaglianze, ovviamente, sempre più persone diventano pronte a tutto, quindi, le istituzioni sono costrette a escogitare un nuovo modo di affrontare coloro che sfidano il sistema, ovvero, coloro che saranno chiamati “terroristi”; hanno quindi creato la figura del terrorista.

Il termine terrorista è un aggettivo generico attribuito a ogni persona o gruppo, che sceglie di sfidare la sovrastruttura.

Nel 2007, il dipartimento della difesa americano, ha ricevuto 161,8 miliardi di Dollari per la così detta guerra globale al terrorismo.

Secondo il centro nazionale antiterrorismo, nel 2004, 1907 persone furono uccise in tutto il Mondo a causa di PRESUNTI atti terroristici; di questi 68 erano americani.

Se consideriamo questo numero come media generale, stima che appare molto generosa è interessante notare che per allergia alle arachidi, muore un numero di persone quasi doppio rispetto ai morti per terrorismo; allo stesso modo, la causa principale di morti in America sono le malattie cardiopatiche, che uccidono 450.000 persone l’anno.

E nel 2007, la destinazione di fondi da parte del governo, per ricerche in questo campo e stata di quasi 3 miliardi di Dollari.

Questo significa, che il governo americano ha speso 54 volte di più per prevenire il terrorismo di quello che spende per prevenire malattie che uccidono ogni anno un numero di persone 6.600 volte superiore, rispetto alle vittime del terrorismo.

Tuttavia, dato che le parole “terrorismo”, “Al Qaeda”, “ISIS” risaltano prepotentemente in tutti i notiziari, che riguardano ogni condotta contro gli interessi degli Stati Uniti, il mito cresce sempre di più.

Nel 2008, il Procuratore Generale degli Stati Uniti, ha proposto che il Congresso USA dichiarasse ufficialmente guerra contro questa leggenda, senza dimenticare che a Luglio del 2008, si dichiarava che 1 milione di persone, si trovavano nella lista di coloro tenuti sotto controllo per il terrorismo negli Stati Uniti.

Queste così dette “misure antiterrorismo”, ovviamente, non sono affatto misure di protezione sociale, ma soltanto misure per proteggere l’establishment e le istituzioni, contro il crescente sentimento “anti-americano”, sia interno che internazionale, che è una risposta LEGITTIMA, all’avida espansione dell’impero delle multinazionali, che sta sfruttando il Mondo.

I veri terroristi nel nostro Mondo, non si incontrano nell’oscurità a mezzanotte, né gridano”Allah è grande”, prima di qualche azione violenta.

I veri terroristi di questo Mondo, indossano abiti da 5.000 Euro e non tuniche, kefiah o turbanti, sono sempre ben pettinati, non hanno capelli lunghi né tatuaggi e lavorano nei piani alti della finanza, del governo e degli affari, non all’interno di caverne.

L’11 Settembre, fu il trampolino di lancio di quello che adesso è il programma accelerato di una élite spietata.

Il Patriot Act, i servizi di controspionaggio interni, le leggi sui tribunali militari e altre legislazioni, sono tutte completamente e interamente concepite per distruggere le nostre libertà civili e per limitare la nostra capacità di lottare contro ciò che potrà avvenire.

Attualmente, negli Stati Uniti, senza aver informato la maggior parte del popolo americano al quale è stato fatto il lavaggio del cervello, qualsiasi abitazione può essere perquisita senza un preavviso, anche se non c’è nessuno in casa, chiunque può essere arrestato senza che gli vengano rivelati i capi d’imputazione, detenuti senza un termine, senza la possibilità di potersi rivolgere ad un legale e torturati legalmente, tutto per il sospetto che chiunque possa essere un terrorista.

E oggi?

Oggi c’è l’ISIS, un’organizzazione terroristica finanziata sempre dai soliti banchieri, attraverso istituzioni governative, che non è altro che il proseguo del loro piano, che stranamente, dice di essere in guerra con degli Stati, ma colpisce con i suoi attentati solo la gente comune invece di chi li governa; se ricordate bene, la mafia degli anni ‘70, ’80 e ’90, quando era in guerra con qualcuno, che fosse una famiglia concorrente o lo Stato colpiva con i suoi attentati uno o più individui specifici, e non obiettivi casuali e alla rinfusa come invece fa l’ISIS.

Nel modo di operare dell’ISIS, si evince chiaramente una volontà, dettata da qualcun altro di scatenare terrore, paura e preoccupazione al fine esclusivo di portare la gente a richiedere protezione.

Questo, perché in maniera lampante, continua la guerra contro di noi iniziata l’11 Settembre e che, passando anche dalla pandemia del Covid 19, porterà alla creazione di un NUOVO ORDINE MONDIALE, che prevede misure restrittive di controllo come per esempio il “Chip RFID”.

Ma cos’è il “Chip RFID”?

Aaron Russo, fu un regista hollywoodiano ed ex politico di origini ebree.

Dopo aver mantenuto una stretta amicizia con Nicholas Rockefeller, dell’omonima dinastia bancaria e finanziaria, Aaron l’ha interrotta, atterrito da quello che ha imparato dai Rockefeller e dalle loro ambizioni.

Riportiamo le dichiarazioni di Aaron Russo riguardanti un dialogo intercorso tra lui e Nicholas Rockefeller, 11 mesi prima degli attacchi dell’11 Settembre:

“Un giorno ricevetti una telefonata da un procuratore di mia conoscenza che mi chiedeva se mi avesse fatto piacere incontrare Nicholas Rockefeller; io entusiasta della cosa accettai e diventammo amici. Da quel momento iniziò a rivelarmi tante cose e così una sera mi disse: “Ci sarà un evento Aaron, e dopo quell’evento andremo in Afghanistan, così potremo far partire gasdotti dal Mar Caspio; andremo in Iraq per prendere il petrolio e per stabilire una base nel Medio Oriente, e andremo in Venezuela per liberarci di Chavez”. I primi due obiettivi sono stati portati a termine, Chavez non fu portato a termine. E mi disse: “Vedrai uomini andare in caverne per…” e si mise a ridere “…cercare gente che non troveranno mai”. Rideva del fatto che esiste questa guerra contro il terrorismo, dove non c’è un vero nemico. Parlava del fatto che questa guerra fittizia contro il terrorismo, non la vincerà mai nessuno e sarà senza fine e così facendo è possibile continuare a togliere la libertà alla gente. Allora io gli chiesi: “Come riuscirete a convincere la gente che questa guerra è reale?” Lui mi rispose: ”Attraverso i media; i media possono convincere chiunque che è reale; si continua a parlare di una certa cosa, ancora, ancora ed ancora e ancora una volta e la gente alla fine ci crede.” Mi disse che loro hanno creato la FED nel 1913 utilizzando menzogne; che hanno creato l’11 Settembre, che è un’altra menzogna; che attraverso l’11 Settembre, noi crediamo quindi, di combattere un’inesistente guerra contro il terrorismo, che è un’altra menzogna e all’improvviso loro vanno in Iraq e stanno per andare in Iran; è tutto un susseguirsi di cose che conducono l’una all’altra. Allora gli dissi:” Ma perchè fate questo? Qual è la ragione? Avete tutto il denaro ed il potere che si possa mai desiderare; voi fate del male alla gente, non è una bella cosa.” E lui mi rispose: “Cosa ti importa della gente? Prenditi cura di te stesso e della tua famiglia.” E io gli chiesi:”Quindi quali sono gli obiettivi finali?” Lui disse: “ L’obiettivo finale è far impiantare un chip RFID a tutti in questo Mondo e trasferire tutto il denaro in questi chip, in modo che se qualcuno si ribella per quello che facciamo o non rispetta qualcosa che vogliamo, basta soltanto cancellare i loro chip.”

Proprio così: microchip sottocutanei!

Nel 2005, il Congresso, sulla base di rivendicazioni sul controllo dell’immigrazione nella cosiddetta “guerra al terrorismo” ha fatto passare la legge sulla “vera identità”, che è entrata poi in vigore nel 2008, la quale obbliga tutti a portare con sé una carta identificativa federale, basata su un codice a barre di cui si può fare una scansione e che contiene tutte le informazioni personali.

Tuttavia, questo codice a barre è solo un passo intermedio, prima che la carta sia equipaggiata con un modulo di rintracciamento “VeriChip RFID”, che utilizzerà frequenze radio per rintracciare i movimenti di tutti sul Pianeta.

Se questo può sembrare strano, è necessario notare che un modulo chip di rintracciamento RFID è già presente in tutti i nuovi passaporti americani.

Il passo finale è il chip sottocutaneo che già alcune persone, sono state convinte con l’inganno ad accettare sulla base della paura del terrorismo, infatti una famiglia della Florida ha già accettato di farselo impiantare e molte altre persone hanno dichiarato che se lo farebbero impiantare senza problemi come protezione dal terrorismo.

In conclusione, tutti saranno intrappolati in una rete di sorveglianza, dove ogni azione è controllata e documentata e se qualcuno esce dalle righe, possono spegnere quel chip.

Quando questo accadrà, ogni singolo aspetto della società ruoterà attorno alle interazioni con questi chip.

Questa è l’immagine che si prospetta per il futuro:

UN’UNICA ECONOMIA MONDIALE CENTRALIZZATA, DOVE I MOVIMENTI E LE TRANSAZIONI DI CIASCUNO SARANNO REGISTRATE E MONITORATE, SOTTRAENDO TUTTI I DIRITTI.

L’aspetto più incredibile di tutti è che questi elementi totalitari, non saranno imposti con la forza, ma sarà la gente stessa a richiederli, esattamente come sta succedendo per il vaccino contro il Covid 19.

Quindi loro creano strategicamente il “problema”, per poi attuare la loro “soluzione” stabilita precedentemente, che porta alla realizzazione dei loro piani, facendo così in modo che, tramite la paura indotta nella gente, sia la gente stessa a richiedere quella soluzione.

Problemi dopo problemi sempre più grossi e soluzioni dopo soluzioni, sempre più schiavizzanti, arrivano, senza che nessuno se ne renda conto, ad ottenere man mano e con il tempo, tutto quello che vogliono; e quando lo gente capirà, sarà ormai troppo tardi.

E’ il principio della “rana bollita”: si mette una rana in una pentola con dell’acqua tiepida per farla sentire a suo agio e la rana sguazza contenta.

Lentamente si aumenta sempre di più la temperatura dell’acqua e la rana sente che c’è qualcosa che non va, ma non ci fa caso perché non si immagina minimamente di essere dentro una pentola con sotto del fuoco.

Alla fine, quando l’acqua sta per bollire e la rana se ne rende conto, ma non ha più le possibilità fisiche e psichiche per potersi ribellare e uscire dalla pentola, venendo così bollita.

La manipolazione sociale indotta dalla generazione della paura e della divisione ha, nel tempo, completamente distaccato le persone dalla loro idea di potere e di realtà, facendogli fare la fine della rana bollita, un processo che è andato avanti per secoli.

“Dividi e conquista” è il motto e fino a quando le persone continueranno a vedersi separate da ciò che hanno intorno, sarà sempre semplice ridurli a una completa schiavitù.

Per fare crollare tutto ciò velocemente ed essere veramente LIBERI, dobbiamo riuscire a comprendere la verità sulla nostra relazione con la Natura e la verità circa il nostro reale potere individuale.

Un’unica banca, un unico esercito, un unico centro di potere e nessun diritto, ovvero, come ci ha insegnato più volte la storia, la totale ed irreversibile DITTATURA.

Questo è quello che ci aspetta, se continueremo a permettere tutto ciò, perché la verità è che il vero potere è nelle nostre mani.

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