Scienza e salute mentale

Scienza e salute mentale

A cura di Pasquale Kovacic.

A dispetto di come si possa pensare, la salute mentale non è un qualcosa di scontato e nemmeno di convenzionale; non è data e quindi, nel nostro mondo, ci sono molte cose da capire e consapevolizzare, prima di riuscire a conquistarla.

Possiamo analizzare la questione partendo dall’aspetto che potrebbe sembrare il più ovvio, ma che non lo è affatto: il concetto di “normalità”.

Abitualmente, siamo portati a considerare “normale”, tutto ciò che vediamo e viviamo da quando siamo venuti al mondo; ebbene, vi sono molte cose che accadono in questo mondo, che è veramente difficile considerare “normali”.

La salute mentale, o per meglio dire una “presunta” salute mentale, deve inevitabilmente confrontarsi con questi aspetti e a seconda di come interagisce con essi, si può anche considerare compromessa.

E’ molto utile fare una scansione, delle più ovvie situazioni che si possono incontrare nella quotidianità o nella saltuarietà di ogni individuo, al fine di analizzarne il livello di criticità di pensiero e la conseguente salute mentale.

Dal pensiero fondato, si formano le azioni, che ripetute nel tempo come reazione a determinate situazioni, di solito sempre le stesse, danno forma allo stile di vita.

Uno stile di vita, per una mente in salute, deve essere sano e rispecchiare comportamenti che lo siano altrettanto, senza eccezioni perché nessuno vuole rischiare di avere dei problemi al riguardo.

Purtroppo questo non accade, infatti, esistono al giorno d’oggi moltissimi stili di vita malsani, adottati dalle persone e quindi provenienti dal loro pensiero.

Quindi è necessario, per capire bene di cosa si sta parlando, analizzare la provenienza di tali stili di vita, le motivazioni, per cui esistono e quelle per cui fanno parte del pensiero.

Un qualcosa che fa parte del pensiero di una persona, di un gruppo o di un’intera società, significa che occupa la gran parte della mente di tali soggetti e quello che è necessario capire e che ciò che lo compone non è casuale.

Chi studia i meccanismi mentali e il funzionamento della mente in genere, sa benissimo che un pensiero non può scaturire dal nulla; deve essere basato su qualcosa.

E’ come una casa che non può essere costruita, se prima non vengono installate delle fondamenta; fondamenta che devono essere forti, resistenti, sane e durature nel tempo.

Quindi, quando abbiamo a che fare con persone che mostrano problemi di salute mentale, dobbiamo cercare quali sono le fondamenta sulle quali si basano ragionamenti, pensieri, azioni e i conseguenti stili di vita.

L’argomento si fa interessante ma anche molto vasto, per cui si cercherà di trattarlo, nei limiti della comprensione, nella maniera più sintetica possibile.

Ma che cosa si intende veramente quando si parla di salute mentale?

Solitamente, nella nostra società, una persona sana di mente viene considerata tale, quando è totalmente integrata e quindi omologata ai dettami scritti e non scritti decisi per quella stessa società e così si intende creare un equilibrio.

Quindi, una persona sana di mente è perfettamente equilibrata, conduce una vita sana e rispetta tali dettami, senza mai metterli in discussione e senza mai scontrarsi con le varie istituzioni che li hanno imposti.

Ma possiamo veramente definire “normale” ed “equilibrato” tutto questo, quando siamo davanti a un paradigma che prevede situazioni totalmente squilibrate dal punto vista della stessa salute mentale?

Si tratta in realtà di un circolo vizioso, che prevede che più una persona sia squilibrata rispetto a ciò che è possibile definire come “coscienza”, più viene considerata equilibrata e mentalmente sana.

Tanto per fare un esempio, possiamo parlare di violenza, una cosa considerata “normale”, anche se punibile dal punto di vista giuridico, ma cosa provoca la violenza in tutte le sue manifestazioni?

Sappiamo che nessuno nasce violento, la questione non ha nulla a che vedere con la genetica; quando guardiamo un bambino di pochi mesi, non vediamo violenza nei suoi occhi e nei suoi gesti, quindi il problema vero e proprio è l’ambiente in cui crescerà, che determinerà la sua direzione mentale verso il bene o verso il male.

Quindi, se la responsabilità di una salute mentale è dell’ambiente in cui si vive, sarebbe primario creare per tutti gli abitanti della Terra un ambiente sano, accogliente e privo di pericoli, ma come ben sappiamo questo non accade; perché?

La violenza genera altra violenza, spesso amplificata, quindi, per conoscere le motivazioni che fanno diventare una persona violenta è necessario andare indietro nella sua storia di vita e capirne l’origine.

Genitori a loro volta violenti, che lo sono diventati per le stesse motivazioni o a causa di altre motivazioni scatenanti, per esempio, possono generare un ambiente violento, che portano le persone a diventarlo a loro volta.

Ma a questo non viene posto rimedio; è considerato “normale” in questo mondo e continuerà a essere così, a scapito della salute mentale di individui che si credono sani, ma che in realtà non lo sono per niente.

E così capita che abbandonare una animale domestico, in qualsiasi modalità è giustamente considerato reato penale, ma per altri animali come maiali, mucche, vitelli, agnelli e via discorrendo è “normale” e legale, sfruttarli e poi ucciderli barbaramente per mangiare le loro carni, il più delle volte, come negli allevamenti, facendoli nascere apposta per avere questo destino.

Se tutto ciò può essere considerato lo specchio di una società sana di mente, possiamo facilmente immaginare e consapevolizzare, tutte le altre situazioni in cui questo squilibrio si propone.

Una società basata sulla schiavitù del denaro e del lavoro, molte volte non utile alla società stessa, ma solo ai flussi monetari e all’arricchimento personale, non può generare equilibrio, né tanto meno essere considerata mentalmente sana.

Una società che alleva maltratta, sfrutta e uccide esseri viventi e senzienti, al solo scopo di nutrirsene, quando non ce ne sarebbe bisogno è una società che insegna e trasmette a tutti suoi componenti, la “normalità” della violenza, che poi viene perpetrata, anche verso i propri simili.

Infatti, alla base della cultura della nostra società, c’è il paradigma esistente, che prevede che vi siano alcuni individui che detengono il potere e che vivono opprimendo popoli; altri così detti “benestanti”, che si permettono inutili sfarzi, fatti di cose superflue alla vita, mentre c’è chi muore di fame.

Ma questi sono solo alcuni esempi; tutto a questo mondo è collegato e non esiste pensiero o azione, che non si rifletta su qualcun altro o su qualcos’altro, provocando conseguenze.

A chi interessa l’esistenza di una società mentalmente squilibrata, che crede in una sanità mentale, dettata da particelle di follia pura, sotto moltissimi aspetti?

Naturalmente a chi vuole controllarla, attraverso tutti gli strumenti con cui ciò viene messo in atto e per questi individui, sapere come fare a controllare la mente delle persone a loro insaputa è l’arma più potente che possa utilizzare.

Attraverso retaggi, tradizioni, abitudini e manipolazioni mediatiche, può essere installato nella mente delle persone, tutto ciò che vogliono e che ritengono utile ai loro personali interessi.

Ed ecco come nasce l’esigenza di rimettere in discussine il concetto di “normalità”, in quanto indotto in maniera fraudolenta e perpetrato in nome di una libertà inesistente.

Ed è per questo che il nostro contributo all’informazione su questi argomenti, altro non è che spronare tutti a studiare il funzionamento dei meccanismi mentali, perché solo con la conoscenza di questi, sarà poi possibile conquistare una vera saluta mentale, agendo di conseguenza.

Un punto di partenza? Noi non siamo la nostra mente; ne abbiamo una ma non siamo lei e quindi, possiamo controllarla.

La mente può essere uno strumento potentissimo, se controllata e utilizzata in maniera sana e corretta, ma poterlo fare, dobbiamo riprenderne il controllo, cancellando tutto ciò che è stato scritto da qualcun altro e iniziando a riscrivere noi.

Diversamente, la nostra mente non sarà mai sotto il nostro controllo e continueremo a vivere la nostra unica vita, come qualcun altro vuole che la si viva.

Controllare la propria mente, una volta capito che non siamo lei è possibile capendo cosa siamo veramente, venendo in contatto con il IO interiore, la nostra vera essenza, ciò che siamo veramente.

Attraverso la nostra vera essenza, possiamo controllare la nostra mente e permettere alla nostra esistenza di essere equilibrata e mentalmente sana.

Si tratta di una scelta, che permette una vera evoluzione del genere umano, non lo schifo inutile che stiamo vivendo da decenni e che sta portando la nostra civiltà ad autodistruggersi.

E questo, per gli occhi ce li ha ben aperti è facilmente visibile, semplicemente guardandosi intorno; per tutti gli altri l’augurio è di, prima o poi, capire certe cose e decidere di far parte del cambiamento.

Nessuno cambia il mondo, perché il mondo cambia continuamente da solo, bisogna solo riuscire a vederlo e cambiare con lui, in maniera sicuramente coraggiosa, ma naturale, pacifica e rivolta al bene di tutti.

Allora si, che questa società, potrà essere considerata mentalmente sana.

Naturalmente, in tutto ciò, non c’è nulla di scientifico.

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