Nel Regno Unito, esiste il “Vegan Prisoners Support Group”, un’organizzazione, che si occupa di supportare i Vegani che si trovano nelle carceri, fornendo loro alimentazione e oggetti necessari per la vita quotidiana, rigorosamente fedeli allo stile di vita Vegan.
Si tratta principalmente, di Vegani che sono imprigionati per “reati di coscienza”, ma offre aiuto a qualsiasi vero Vegano in carcere, calcolati in circa 800 unità nelle carceri britanniche.
Ma che cos’è il “reato di coscienza”?
Si tratta di un concetto secondo il quale, se una persona ritiene che sia giusta una determinata azione, la compie anche se è considerata reato dal diritto penale.
Per fare un esempio: se un attivista libera degli animali detenuti in una struttura che li maltratta e li alleva per sperimentazioni, commette un reato.
Il motivo per cui tale azione è considerata reato è perché provoca un danno economico a chi la subisce.
Quindi, liberare delle vite recluse per motivi del tutto economici, perché la coscienza dice che è giusto farlo è un reato.
Questa è la società in cui viviamo, dove il concetto di rispetto per la vita di chiunque, davanti agli interessi economici è messo in secondo piano.
Sono davvero tante le cose da rivedere, se vogliamo diventare una civiltà evoluta, ma se le cose stanno ancora così, nonostante certe grandi menti del passato e del presente, abbiano dato e diano un esempio eccelso, vuol proprio dire, non che non sia possibile, ma che non lo si vuole.
Uno spunto questo, dove è certamente utile meditare… e poi agire!